Intervista a Fiorella Soldà, autrice de "Risvolti della fantasia - Un fiabesco rivisitato" Intervista a Fiorella Soldà, autrice de "Risvolti della fantasia - Un fiabesco rivisitato"

Intervista a Fiorella Soldà, autrice de “Risvolti della fantasia – Un fiabesco rivisitato”

Fiorella Soldà, classe ’39, abita a Terni. Laureata in Lingue, ha insegnato Lingua e civiltà francesi tutto il tempo possibile in un Istituto tecnico commerciale. Le piace leggere, non potrebbe vivere senza, e scrivere quando ha qualcosa da dire e dopo aver maturato tutta la charpente dentro di sé. In questa intervista ci parla del suo Risvolti della fantasia – Un fiabesco rivisitato.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il libro si colloca tra saggio (60 pagine) e 154 rielaborazioni di 10 fiabe classiche rivisitate con ironia, disincanto e divertimento. Nella parte saggistica , documentata dalla bibliografia piuttosto approfondita, tento di dimostrare che le fiabe classiche non ebbero come target l’infanzia, dal momento che essendo tanto antiche al bambino veniva riconosciuto appena il diritto di sopravvivenza.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Non sono alla mia prima pubblicazione. Questo libro è preceduto da più di 10 libri (raccolte di racconti, romanzi, saggi). Con uno di questi mi sono classificata al primo posto in un concorso letterario nazionale. Scrivo perché mi piace comunicare, esprimere quel che sento. Se fossi stata dotata per pittura, musica e letteratura avrei espresso il mio sentire contemporaneamente nelle tre arti. Ma…

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ci pensavo da molto tempo, da quando ai miei due figli ancora piccoli rinunciai a raccontare di streghe, orchi voraci e prince charmant. Preferii raccontar loro di animali, o episodi di solidarietà o fenomeni naturali. Mi sono documentata (Carter, Ariès, Calvino, Rodari, Lebrun, e altri autori autorevoli) e dopo aver commisurato la mia “piccolezza” con loro ho lasciato libera la mia fantasia.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Filippo Tofani, autore di “Da qualche parte in Toscana”

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Posso citare i miei autori preferiti, che mi appaiono meravigliosi: Némirovsky, Fallaci, Auster, Yourcenar, MauriacGinzburg, Huysmann. Ognuno di loro ha dei tratti che mi affascinano: stile, realismo, forza del dire, orgoglio di appartenenza, capacità descrittive soprattutto nel “discorso indiretto”.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Le dodici variazioni di Mozart sulle note della filastrocca “Ah, je vous dirai maman…”

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Ma non saprei. Scrivo, pubblico e lancio il mio libro come uno scritto in una bottiglia in mare. Chi la raccoglierà potrà condividere!

Autore: Redazione

Condividi Questo Post Su