Intervista a Elena Aurilio, autrice de “Aaron: un passato che ritorna”
Elena Aurilio frequenta l’ultimo anno dell’indirizzo costruzione ambiente e territorio. L’amore per la scrittura nasce come forma di sfogo. Ha pubblicato il suo primo libro a 18 anni, con molta soddisfazione, ed è sempre in continua lotta e sfida con se stessa e con le parole.
Parliamo subito del tuo libro Aaron: un passato che ritorna. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il mio libro parla d’amore. Candice, la protagonista, decide di scrivere delle lettere ad Aaron, l’uomo con il quale scopre l’amore. Aaron non fa più parte della sua vita, quindi lei in queste lettere rivive ciò che ha vissuto con lui, dal primo incontro, all’ultimo. Racconta le sue emozioni, le sue gioie, i suoi dolori. È una storia in cui un po’ tutti si ritrovano, perché tutti abbiamo amato.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre amato scrivere, anche se in realtà tutto è cominciato davvero due anni fa, quando sono riuscita davvero a trovare un compagno nella scrittura, un modo per sfogarmi. Essendo una persona molto timida non sono mai riuscita a parlare, quindi nella scrittura mi liberavo da ciò che avevo da dire. Almeno riuscivo a dire cose sensate, senza usare troppe volte le stesse parole, o senza arrossire…
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Quasi un anno. Ho iniziato a scrivere la prima lettera una mattina a scuola. Avevo troppi pensieri per la testa, quindi strappai un foglio dal quaderno e mentre il professore spiegava iniziai a scrivere. Da quel momento in poi quasi ogni mattina, almeno un’ora di lezione la passavo a scrivere.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Ho sempre amato Nicholas Sparks, le sue storie mi hanno emozionato. Sono racconti che ti entrano dentro. Storie che ti fanno sognare, quanti almeno una volta non hanno sognato di essere in due posti contemporaneamente? Cosa che anche io ho voluto, ed ho scritto ad Aaron… Se dovessi scegliere un autore, Sparks.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Dare you to move anche se in realtà credo che ad ogni lettera possa corrispondere una canzone.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Come rivivere una storia d’amore in semplici mosse. Presente e passato in una sola memoria!❤#unpassatocheritorna