Intervista a Davide Nicotra, autore de “Romanticon”
Davide Nicotra nasce a Scandiano nella terra del Boiardo, autore di spirito cavalleresco. Ha 25 anni. Boiardo. Orlando. Non per nulla il clangore delle armi intesse la sua anima ma le battaglie sono tutte dentro, fra lui ed il progetto di sé. Diplomatosi nel 2014 al liceo scientifico è recentemente fidanzato con M….A. Scrive poesie e racconti. Ultimo: il romanzo!
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Romanticon. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta di una storia dell’anima, esistenziale e sincera fino all’osso. Nello specifico tratto dell’omosessualità fino all’osso senza difese e senza elogi. Un viaggio dell’anima insomma attraverso episodi più o meno comuni investiti spesso dal sentimento salvatore di ogni vivente: la poesia.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
L’amore per la scrittura nasce dalla amarezza per la vita laddove essa ostacola il progetto di noi con ovvi ed insormontabili limiti. Da lì, dal salvataggio, si dipana poi qualcosa di ben diverso; intendo la necessità della poesia e del racconto. Con questo intendo riferirmi al potere per cui la parola fa bella la realtà senza bisogno di modificarla. Voi che dite?
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Il libro…beh vorrei dire che non si finisce mai di scriverlo. Pur ultimarlo, ancora, non l’ ho infatti affidato ad alcuno editore poiché personalissimo ed onestissimo in ogni sua fibra. A tal proposito, che sia cosa onesta non implica che manchino sprazzi di fantasia o evocazione poetica o fantastica. L’onestà va ben oltre gli spazi del vero e del contabile.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Oserei dire che c’è un filo leopardiano che si allaccia ad un che di simile all’Alfieri. Coi moderni non ho molti geni in comune…forse la Merini unitamente a Kavafis.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Non oso tanto. Ognuno deve rappresentarsi una sua musica. Tanto meno trovo giusto associare melodie alla poesia piuttosto che alla narrativa. Sono creature autonome quando siano sincere.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Il destino non è mai solo…si pensa di cadere lì in mano ma mentre lui ride scoprirà assieme al nostro stupore… Che Ci siamo noi!!!