Intervista a Daniela Quadri, autrice de “Ovunque sei”
Nata a Monza, lavora nel marketing e si interessa di fotografia, pittura tradizionale giapponese e di tutto ciò che riguarda l’Estremo Oriente. L’autrice Daniela Quadri si definisce “Abitudinaria fantasiosa, creativa sedentaria, introversa che ama la compagnia e comunicatrice solitaria, dichiaro un unico vizio: scrivere.”. Nel 2015 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Le stelle di Srebrenica (Leucotea), nel 2017 è stata la volta di Ovunque sei, libro di cui ci parla in questa intervista.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Le vicende che in Ovunque sei coinvolgono Marta Valtorta, giornalista free-lance e investigatrice per caso, e Tony Nardone, carabiniere e suo fidanzato, nel ritrovamento di un cadavere sfigurato nel Parco Reale di Monza e nel rapimento di un bambino in un tranquillo paese della Brianza, non sono facilmente riconducibili a uno specifico genere, anche se non mancano le tinte gialle e noir.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Un amore nato in pieno marasma adolescenziale che, con la sfrontatezza e l’incoscienza dell’età adulta, arriva alla pubblicazione dopo anni. Scrivo per passione (si legge amore, emozione e anche sacrificio) e perché non potrei farne a meno. Scrivo perché amo raccontare la vita e i miei racconti e romanzi sono storie al femminile, dove le protagoniste creano un universo complesso e coinvolgente.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato circa un anno per la stesura. Essendo una professionista del marketing prestata alla scrittura, di solito scrivo la sera, quando la casa è immersa nel silenzio e solo l’orologio mi ricorda che è ora di spegnere il pc o nei fine settimana, tra una coda e mille altre faccende. Nessuna atmosfera romantica o dannata, ahimè, solo del buon vino a farmi compagnia in queste lunghe notti!
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Farei i salti mortali se il mio stile si avvicinasse anche di poco a quello di Emily Bronte o di Alice Munro o di Isabel Allende (tanto per volare basso!). Potrei tentare un lancio col paracadute se Ovunque sei ricordasse anche solo lontanamente i gialli di Sue Grafton, gli omicidi dell’alfabeto con protagonista l’investigatrice privata Kinsey Millhone.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Qui propongo due scelte: la colonna sonora dell’Ultimo Samurai o Moonlight Serenade di Glenn Miller. La prima per il turbamento e l’intensità emotiva che scatena nell’ascoltatore, almeno questo è l’effetto che fa a me, e l’altra per l’atmosfera che evoca: un po’ da locale equivoco, dove è difficile distinguere il vero dal falso, il bene dal male!
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Avete voglia di una lettura che vi tenga incollati alle pagine, che vi scuota nel profondo, che vi faccia nascere dubbi sulle vostre certezze e che vi lasci con più di una risposta? Allora Ovunque sei è il romanzo che state cercando!