Intervista a Beniamino Giulianelli, autore de “Blue Tie”
Beniamino Giulianelli nasce a Roma nel 1988. Fin dalla prima infanzia mostra grande interesse per la scrittura e manifesta il desiderio di diventare scrittore al termine delle scuole superiori. Nel 2009 pubblica il family drama “Il Circolo”, edito da Gruppo Albatros, mentre nel 2014 esce la teen novel “Devon’s Diary” (Edizioni Epsil). Nel 2016 pubblica il thriller Blue Tie con 13Lab Edition, opera di cui ci parla in questa intervista.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Quando Jeremy Dunham, figlio del presidente di una grande multinazionale, perde tutto a causa delle scellerate azioni di suo padre Richard, il quale fa parte dei “cinque avvoltoi”, una banda internazionale di criminali, l’unica cosa che gli resta è la vendetta. Dopo essere diventato uno degli uomini d’affari più popolari d’America, Jeremy rintraccia i complici del padre per fargliela pagare.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Mi chiamo Beniamino Giulianelli, ho 30 anni e scrivo da quando ero adolescente. Il mio amore per la scrittura è nato innanzitutto dalla lettura: essendo io un lettore accanito ed eclettico, sotto consiglio di una mia insegnante di liceo ho cominciato a perfezionarmi come scrittore, cominciando dal saggio breve ed arrivando, infine, al romanzo, il mio habitat naturale.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
“Blue Tie” ha richiesto quindici mesi di stesura: trattandosi di un thriller ambientato negli USA che si snoda in diversi archi temporali (ci sono flashback dagli anni ’60 ad oggi), ho dovuto fare un grande lavoro di ricerca per poter scrivere una vicenda che risultasse il più verosimile possibile. “Blue Tie” è un romanzo caratterizzato da un ritmo serrato, pieno di emozioni al cardiopalma!
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
I miei autori di riferimento sono tanti: sicuramente se dovessi fare un nome del passato direi Charles Dickens. Mentre per quanto riguarda l’attualità, sono uno sfegatato ammiratore di Joël Dicker e, sì, vorrei somigliargli: non a caso, la spinta per scrivere “Blue Tie” mi è arrivata dal suo “La verità sul caso Harry Quebert”! Anzi, ho ritrovato l’amore per la scrittura proprio grazie a Dicker.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Considerando che io ho realmente scelto la colonna sonora per il mio romanzo, selezionando sessanta canzoni (ed anche brani di musica classica) che mi hanno accompagnato durante la stesura, potrei consigliare tre “brani chiave”: “Take Me To Church” di Hozier, “Ghost Town” di Adam Lambert e “Cursum Perficio” di Enya. Qualora voleste conoscere gli altri titoli, non esitate a chiedere! 😀
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Un caro saluto a tutti i followers di SvoltarePagina: continuate a leggere e a supportare noi scrittori, emergenti e non! Leggere è crescere, vivere, viaggiare, sognare… non fermatevi mai, perché nulla è più immenso di un libro.