Intervista a Alfredo Biondolillo, autore de “Ti ricordi di… Sara?”
“Ho fatto per diversi anni l’insegnante di tecniche corporee e di crescita personale con continui corsi di formazione, faccio teatro e partecipo a stage in giro per l’Italia per imparare a condividere il mio mondo attraverso la recitazione“. Si presenta così Alfredo Biondolillo, autore di monologhi, testi teatrali e racconti. Nell’intervista che segue ci parla del suo Ti ricordi di… Sara?.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
È la storia di Pietro e Sara che frequentano la stessa classe. Sara è una ragazza con diversi problemi familiari che la portano a chiudersi in se stessa a tal punto che dovrà cambiare città. Pietro rimane colpito da questo distacco, e porterà con sé Sara in ogni momento e non smetterà di cercarla. Il mio è un romanzo.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Scrivere per me ha un significato molto importante ed emozionante… La mia parte di bambino si esprime attraverso le immagini i racconti e i sogni.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Qualche mese, era già tutto pronto dentro di me. Scrivevo di notte, di notte in camera con la musica di Einaudi che mi faceva da colonna sonora.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Il mio modo di scrivere assomiglia a quello di Fabio Volo.Utilizzo un linguaggio semplice per trascinare il lettore e portarlo nel mio viaggio. Una scrittura semplice ma che ricerca sempre un percorso di crescita umano attraverso l’introspezione.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Einaudi senz’altro perché è la musica che mi ha suggerito le parole.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Credo che la lettura sia uno strumento di libertà eccezionale.. Sia come crescita culturale, ma anche una spinta a credere nei propri sogni attraverso gli altri.