Intervista a Alberto Pinotti, autore de “Il tesoro che si cela”
“Sono Alberto Pinotti e sono nato a Modena nel 1994. Attualmente studio giurisprudenza nell’universitá di Modena e Reggio Emilia“. Si presenta così l’autore de Il tesoro che si cela.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il mio libro é una raccolta di poesie di genere lirico che trattano svariati temi come la natura, i sentimenti e temi civili.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Il mio amore per la scrittura nasce da una lettura di una poesia di Montale ai tempi della quinta liceo.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Per scrivere questo libro ho impiegato all’incirca due anni.L’ambiente é svariato: scrivevo a scuola, nella mia camera o in un caffé laddove particolari della vita mi portavano a ritrarre una situazione particolare.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Aspiro a somigliare a Giorgio Caproni e Mario Luzi per la loro poetica e per aver dato alla poesia quel senso di realismo attraverso l’utilizzo di parole non magniloquenti
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Come colonna sonora da scegliere come sottofondo per la lettura del mio libro sceglierei le canzoni degli Steely dan per il loro raffinato stile.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Con la mia poesia intendo trasmettere un messaggio di felicitá e speranza a tutti coloro che nella nostra società, dove non c’é spazio per la sensibilità e il sentimento,trovano conforto in esse.