Felici diluvi | Graziano Gala
La trama
Felici diluvi, l’opera di Graziano Gala, edita da Musicaos Editore (la copertina è di Bonazzi) racconta di cose che finiscono in modo glorioso, di ciò che arriva al termine, lasciando dietro sé un ricordo di quel che è stato; cose che potrebbero essere andate altrimenti, ma per un meccanismo che si è inceppato procedono lungo un corso particolare, deragliato, inaspettato. L’autore, attraverso il singolo, tratta le svariate pieghe della realtà umana, usando per l’appunto l’individuo come strumento narrativo di quella insaziabile voglia di affermarsi, che caratterizza tutti, chi più chi meno.
La metropoli e la sua periferia sono il cosmo nel quale si muovono i personaggi di Gala che altro non sono che ‘pezzi’ dell’umanità che si ribellano, numeri che cercano di sfuggire alla forza del destino per affermare la loro volontà di essere unici.
I racconti, definiti dall’autore “amari, sinceri, a prescindere dal lieto fine”, costituiscono ‘pacchetti’ di emozioni in cui ognuno di noi può facilmente riconoscersi, tra occasioni mancate, desideri martellanti, pensieri che non lasciano tregua, corse verso nuovi traguardi, non sempre raggiungibili.
Graziano Gala, spinto dalla presenza, forte e viva, di storie da raccontare, dà spazio a venditori di rose, costruttori di ombrelli, ombrelli e piogge, metropolitane, uomini che vanno a prostitute e se ne innamorano, clienti che frequentano lavanderie a gettone senza avere problemi di bucato, personaggi arroccati vicino alla cornetta del telefono in attesa di chiamate da vent’anni. Crea così un mix riuscitissimo di storie e personaggi che potrebbero apparire strambi, grotteschi, al limite. Tuttavia, andando a fondo e lasciandosi colpire dai ‘diluvi’ del testo, si scorge quella felicità, semplice, alle volte a portata di mano, altre lontana anni luce, che inesorabile chiede il conto, a suon di sensazioni che, non sempre, l’uomo riesce a decifrare.
“Felici diluvi è un romanzo di formazione in tutto e per tutto. Con devianze, certamente, ma con protagonisti che alla fine dei giochi, vinti o sconfitti, si sentono così maledettamente provati, così diversi, così cambiati” ci spiega il giovane autore. E, magari, l’agognata felicità risiede proprio nel cambiamento.
Corri, amore mio, corri: pensa ai marciapiedi e alle buche nell’asfalto, al dribbling tra le auto e allo scarto delle finestre gocciolanti, alle persone frettolose e inferocite e alle strisce pedonali. Lascia a me il cielo e i suoi problemi, le sue docce inaspettate, la violenza degli scrosci. Non esiste nulla, al tuo fianco, che può piegare le mie braccia: né le raffiche del vento, né gli schiaffi della brezza, né il fragore dei tuoni che ci urlano alle spalle. Non pensare di ripararmi sotto tetti occasionali e non cercare la mia tregua sotto a qualche cornicione, giacché questo nostro speciale abbraccio in cui io piango e tu sorridi, io mi bagno e tu sei asciutta, io mi ammalo e tu sei sana, io incasso e tu non senti, renderà felici tutti quei diluvi in cui saranno le tue mani a chiedere la protezione che questo ombrello è capace di dare.
L’autore
Graziano Gala nasce a Tricase il 19 settembre 1990. Vive a Milano, dove insegna Lettere in un Liceo delle scienze umane. Nel 2012 conquista il premio “Lo scrivo io”, indetto da “La Gazzetta del Mezzogiorno” nella sezione poesia. Il suo racconto “Variabili impazzite”, viene inserito nella collana “Chi semina racconti 2”, curato dall’associazione “Tha Piaza Don Chisciotte”. L’anno seguente vince il premio speciale della giuria nel “Premio internazionale di cultura” indetto dall’AEDE (Association Européenne des Enseignants).
Due suoi racconti vengono selezionati nel bando “Bollenti spiriti”, indetto dalla Regione Puglia, e inseriti nel volume collettaneo “Parole battute”. Si qualifica terzo al “Premio Nazionale Bukowski” di Viareggio. Nel 2016 il suo racconto, dal titolo “Sabotare il silenzio”, viene pubblicato in un’antologia edita da “Testi&Testi”, mentre “Fuori i polmoni” vince il premio “Carlo Cultrera” ad Arese. Nello stesso anno un suo racconto viene selezionato dall’associazione “Onalim” e letto durante la Piano City Milano 2016 e nella scuola di scrittura “Belleville”.
Nel 2018 pubblica Felici Diluvi, oggetto della nostra presentazione, la cui scelta del titolo viene motivata così dall’autore: “Niente rivela l’intimità meglio del dolore. Quando si sta bene si è in molti, non si misurano bene i rapporti, si fa confusione. Quando si soffre, quando si incassano i pugni, la capanna la tengono in piedi in pochissimi. Prendono l’acqua addosso, tremano di freddo, muoiono, a volte, ma non si spostano dal compagno difeso. Trovo questa solidarietà quanto di più seducente e profondo possa esserci”.
Lo stile
Lo stile di Graziano Gala segue il desiderio dello stesso di generare un vero e proprio labirinto in cui farci entrare il lettore, e poi, una volta entrato, di iniziare con lui una chiacchierata intima. Ma non solo. L’autore segue anche il bisogno di lavorare sulla parola, ricrearla, risemantizzarla, inventandone di nuove se necessario; ama le atmosfere montaliane indefinite, di apparenza e scomparsa, nette, distaccate, lontane dagli altri, inafferrabili, e tutto ciò influenza, inevitabilmente, il suo modo di scrivere.
“Nel venditore di rose, nell’ombrello, nella seconda possibilità data ad un venditore di caffè disperato: negli uomini che scricchiolano” si riconosce maggiormente in questi personaggi del suo libro Gala e, con entusiasmo e coinvolgimento, intende rivolgere quel che ha messo nero su bianco a tutti coloro che hanno un’amarezza irrisolta, vecchia o nuova; non ai soggetti pieni di rabbia, bensì a quelli carichi di delusione, quelli presi alle spalle, quelli traditi dal prossimo, quelli che hanno ceduto il passo perché erano semplicemente stanchi.
E a coloro che sono pronti, o vorrebbero esserlo, dinanzi a domande che vanno a sabotare la prospettiva standard per aprire il pensiero a nuove visioni: come resta chi perde? Quanto divide il rimorso? Quali sono le conseguenze?
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