Intervista a Valentina Ilardo, autrice de “Fataventosa nel Regno di Sottolefoglie”
Nasce in un paesino ligure dal nome invitante di Càdimare (casa del mare) nel non troppo lontano 1976. Da lì, dopo aver conseguito la maturità classica, Valentina Ilardo parte alla volta di Genova per laurearsi nel 2001 in Scienze Politiche, indirizzo internazionale.
Aveva due sogni in tasca: scrivere e viaggiare. Trasformare queste due cose in un lavoro resta un obiettivo da realizzare appieno.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta di una favola, un racconto illustrato per bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni.
La storia di Fata Ventosa alla ricerca di se stessa. La piccola fata rispecchia la condizione di tante persone che, insoddisfatte di quello che sono, invidiano gli altri e rifiutano le qualità che le contraddistinguono, rendendole uniche e speciali, per rincorrere una vita diversa.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Il mio amore per la scrittura è nato con me. Ho cominciato a scrivere da quando ho imparato a tenere una penna in mano, inventavo e scrivevo fiabe per mia sorella più piccola, annotavo poesie o pensieri su qualsiasi piccolo pezzo di carta finisse tra le mie mani. Scrivere è l’unico modo che conosco per contenere le mie emozioni.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho iniziato a scrivere questo libro in Olanda, il mio paese del cuore, seduta sotto gli alberi dell’Amsterdam Bos, verso la fine di una fresca estate del Nord. In quei luoghi sono nati molti dei miei personaggi.
Ho continuato a scrivere tornata a casa ma è più esatto dire che ho ascoltato Fataventosa raccontare le sua storia nella mia mente e ho messo le sue parole su carta.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Il mio autore preferito, quello che mi fa perdere tra le righe quando lo leggo è Alessandro Baricco, come lui, come in “Seta”, pur trattandosi di uno genere letterario diverso, tento di immaginare e descrivere luoghi che non esistono in questa realtà e di renderli credibili come se potessimo visitarli soltanto volendo.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Sicuramente la musica delle Alarc’h, due ragazze bravissime che ho avuto modo di scoprire alla festival della magia di Certaldo, in Toscana. La loro musica è magica, perfetta per una favola. Una voce angelica accompagnata dall’arpa, un incontro perfetto.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi. (Gilbert Keith Chesterton)