Intervista a Stefano Falifigli autore de “Anche se fuori c’è il sole”
Nato a Roma nel 1975, Stefano Falifigli attualmente lavora come venditore presso un negozio di infissi. Anche se fuori c’è il sole è la sua seconda pubblicazione, ha già completato il terzo romanzo e sta cercando di concludere il quarto (che proprio non ne vuole sapere di arrivare alla parola fine). Legge e scrive, coniugando passione, divertimento, cultura.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il romanzo è stato definito un “noir metropolitano” e narra le sorprendenti vicende di Luca, a partire dal suo incontro con Marilena e il conseguente incrocio di destini con il tenente Cordelli, alle prese a sua volta con un’indagine decennale, sulle tracce di una presunta banda di maniaci, che lo ricondurrà però a Luca e alla sua esistenza dannata.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
L’amore per la scrittura è la degna conseguenza di una grande passione per la lettura, risalente all’infanzia ed esplosa negli anni dell’adolescenza, sulle tracce di autori come Stephen King e John Grisham, fino a quando ho deciso di provare a scrivere un romanzo tutto mio per vedere cosa accadeva. È accaduto che mi è piaciuto a tal punto da non riuscire più a smettere.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Per la prima stesura ci sono voluti otto mesi, durante i quali ogni occasione è stata buona per digitare anche una sola parola. In generale traggo maggiore ispirazione dalla pioggia autunnale che dal sole di primavera, decisamente più indicato per leggere un buon libro su una panchina in un parco, ma l’importante è dedicarsi almeno mezz’ora al giorno all’opera, anche solo per rileggerla o pensarla.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Stephen King ha generato l’interesse, la smania e la passione, è quindi scontato che sia lui la mia prima fonte di ispirazione ed è per questo che gli rendo omaggio in ogni mia opera. Se il mio stile sia vicino al suo non so dirlo (non mi permetterei) di certo posso dire che i miei personaggi assomigliano molto ai suoi: persone normali alle quali capitano cose incredibili e tremende.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Di musica non capisco molto, di certo ci starebbe bene il tema de “L’Esorcista”.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Nelle mie letture alterno classici e grandi autori a lettori emergenti (io li chiamo “nascosti”) e piccoli editori. Sarebbe bello se lo facessimo tutti.