Intervista a Oliviero Malaspina autore de “La prossima volta saremo felici”
Oggi intervistiamo Oliviero Malaspina compositore, paroliere, poeta e scrittore; si occupa di produzioni e composizioni musicali, con al suo attivo cinque dischi, molti libri di saggistica, 2 raccolte di poesie e 2 romanzi.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta di racconti, storie vere rese iperboliche, un coro di voci che si intersecano e hanno diverse sfumature.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho iniziato da piccolo, vincendo i classici premi della scuola; poi con l’Universita la passione si è ampliata maggiormente.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Sono uno scrittore all’antica, da officina: fogli sparsi ovunque, penne di diversi colori, fogli di ogni dimensione per appuntare, correggere, sviluppare e rivedere. Il libro ha una storia particolare: a casa di Fabrizio De André -sono il suo ultimo collaboratore- stracciavo fogli con parti di racconto. Un giorno Fabrizio mi dice: “Alt! Fammi vedere…” e mi dà del pazzo perché stavo buttando via i miei stralci di racconto “Devi andare avanti.”
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Lobo Antunes , Celine, Cortezar, Benni, Celati, King, Cunningham, Serino.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Tutti i generi; in questa raccolta di storie ci sono tutti i timbri, il sangue e l’anima: ogni parola, quindi ogni nota suonano come l’ultimo riverbero del mondo.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ragazze e ragazzi, “La prossima volta saremo felici” è stato giudicato il miglior romanzo del 2017 da Gian Paolo Serino, critico letterario e americanista ed è arrivato 68 in classifica italiana.