Intervista a Marina Atzori, autrice de "Ladybug Storia di una ghostwriter" Intervista a Marina Atzori, autrice de "Ladybug Storia di una ghostwriter"

Intervista a Marina Atzori, autrice de “Ladybug Storia di una ghostwriter”

Marina Atzori, nata in provincia di Torino. ha origini sarde al 100%. Ha scritto sette libri (due di Poesia). Gestisce un blog (il nome è Verba Spinosa) in cui le piace scrivere soprattutto di libri, ma anche spaziare su diversi argomenti. Appassionata di grafica,ultimamente ha seguito corsi di specializzazione sull’editoria (web marketing, editing, web journalism, e simili). 

Parliamo subito del tuo ultimo libro Ladybug Storia di una ghostwriter. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Ladybug è un romanzo di Narrativa Contemporanea ambientato in Sardegna. La narrazione è improntata su romanticismo, introspezione e tradizione. Sono presenti alcuni riferimenti legati al mistico (grazie a un manoscritto misterioso rinvenuto in una vecchia soffitta). Elementi chiave relativi alla trama: destino, psicologia dei personaggi, rimorso, perdono, passione e un pizzico di mistero.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho sempre amato scrivere e meno far di conto. I quattro e i tre, rispettivamente in fisica e matematica, mi fecero capire, sin dai tempi della scuola, che “da grande” sarei rimasta a debita distanza da calcolatrici e formule. Tant’è che il tema di italiano mi salvò le piume alla Maturità. Da quel momento si aprì un mondo. L’amore per la lettura, la Letteratura e la Poesia ha fatto il resto.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ci è voluto parecchio tempo per scriverlo. Il progetto che avevo in mente era complesso. Ho dovuto documentarmi leggendo numerosi libri sul banditismo e sul passato storico-minerario del territorio. L’ambiente descritto nella mia storia è quello dell’entroterra sardo. Essendo originaria di questi luoghi, ho potuto riportare fedelmente alcuni degli aspetti socio-culturali che vi appartengono.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Filippo Tofani, autore di “Da qualche parte in Toscana”

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Oggi mi identificherei senza dubbio nello stile esistenzialistico e introspettivo di Murakami (magari!), mentre per il passato mi vedrei bene nei panni di Antoine De Saint-Exupery (ri-magari!). Adoro scavare negli abissi delle emozioni e poi, la Natura, è uno degli aspetti fondamentali sempre presente nei miei romanzi, nelle due sillogi poetiche e nell’unico libro per bambini che ho scritto.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Sceglierei “Equilibrium” di Giovanni Allevi. Io cerco di dare una sorta di pace e di equilibrio al mio stile anche se i miei personaggi, spesso, sono tutt’altro che equilibrati e pacifici… Avete presenti: caos, vertigini, tormento e ripensamento? Ecco: ogni tanto le mie storie necessiterebbero delle dolci note di un pianoforte.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Ho studiato per diventare avvocato e mi sono ritrovata a scrivere libri. Ho detto quasi tutto con questo. Scrivere è il sogno che continuerei a inseguire, sempre e comunque, perché ha colmato i quasi vuoti di altre strade che erano fasulle.

Autore: Redazione

Condividi Questo Post Su