Intervista a Gaetano Foccillo, autore de “Oltre la Stella dell’utopia”
Gaetano Foccillo, il nostro autore, è in pensione e utilizza il suo tempo libero soprattutto per frequentare conferenze, biblioteche e amici appassionati di letteratura. Guarda poco la TV, le dispute sterili o i dibattiti confusi, non privi di insulti, lo annoiano, soprattutto perché non consentono un’informazione sulle idee e i progetti politici e sociali.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’una storia d’amore che si svolge nel contesto dei cosiddetti “Anni di piombo” tra un uomo maturo, impegnato nel sindacato e intransigente sul principio della “non trattativa” e una studentessa liceale che poi aderisce alla lotta armata. L’amore nasce nel luogo di lavoro della Milano di quel tempo, resiste ai fatti tragici, al carcere, ma, alla fine, lei riconosce di aver perso.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Il mio interesse per la scrittura è nato in tarda età, dopo il mio ritiro dall’impegno sindacale e politico in seguito a grande delusione ideologica. Dopo il lavoro, ho ripreso gli studi e mi sono laureato in Scienze Politiche, poi ho cominciato a scrivere, ho pubblicato tre libri e sto per pubblicare il quarto.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato quasi un anno, con intervalli di disimpegno per motivi familiari. Scrivo nelle ore pomeridiane e con qualche “scomodità” dovuta alla mancanza di uno spazio adeguato. La scrittura mi appassiona molto e dà un senso nuovo alla mia esistenza, non so se potrà essere apprezzata ma mi motiva molto e mi aiuta a vincere, a volte, anche la solitudine e la malinconia.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non saprei dire a chi sento di somigliare, mi piacerebbe somigliare a N. Gardini che recentemente ho conosciuto leggendo il suo libro “Viva il Latino”.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Guccini, “Re Carlo”.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Il mio libro potrebbe forse interessare per una lettura non pregiudiziale di fatti drammatici che invece si vorrebbero archiviare in modo sommario, forse per evitare di raccontarli correttamente. A mio parere, la storia è storia, nel bene e nel male.