Intervista a Gabriele Poli, autore de "Il tesoro di Tupac Amaru" Intervista a Gabriele Poli, autore de "Il tesoro di Tupac Amaru"

Intervista a Gabriele Poli, autore de “Il tesoro di Tupac Amaru”

Fondatore e attuale presidente di Magie delle Ande Onlus a favore dei bimbi con disabilità del Perù, Gabriele Poli è autore della Guida Perù per il TCI e di altri libri fra i quali Magie delle Ande e Il giovane Inca. Ha conquistato il Premio per la Letteratura Gattopardo Ibleo di Ragusa 2017 e il Premio della Giuria Tina Merlin del Belluno Film Festival 2016 con Il tesoro di Tupac Amaru.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Romanzo storico, ma pure contemporaneo, la cui trama si svolge in due epoche storiche (fine XVIII e fine XX secolo) che fra loro si intersecano. Storia reale e veri personaggi assieme ad altri di fantasia. La storia si dipana fra Venezia, la Polonia e il Perù, alla ricerca del mitico tesoro di Tupac Amaru, grazie al reale ritrovamento, nella Polonia comunista del 1946 di un quipu, strumento inca.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho sempre amato scrivere, ma la grande occasione mi è capitata grazie al Perù, paese che ormai posso considerare come seconda patria. Vagando per le Ande ho avuto la buona sorte di incontrare persone che mi hanno arricchito: la gente del popolo, i curanderos, vale a dire gli sciamani andini e tutto grazie alla fortuita conoscenza di una giovane antropologa e del suo docente universitario.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

La stesura è stata tutto sommato breve, appena otto mesi, ma la preparazione, la ricerca, lo studio sono durati circa sei anni. Scoperta per caso la notizia del ritrovamento nel 1946 in Polonia dello strumento inca che dà origine al libro e della sua successiva scomparsa, mi sono dedicato alla minuziosa ricerca. Mi sono recato in Polonia, in Spagna, in Portogallo, a Venezia e, naturalmente in Perù.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Pur non avendo l’arroganza di assomigliargli, l’autore che mi ha trasmesso la passione per il romanzo storico è senza dubbio James Albert Michener (L’alleanza, Texas, Polonia, La Baia…), autore affascinante per la preparazione storica. In quanto a Il tesoro di Tupac Amaru non credo di riuscire a trovare analogie, per la particolarità della trama che comprende i movimenti rivoluzionari del Perù.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Il primo brano che consiglierei sarebbe L’inno a Tupac Amaru del Movimento rivoluzionario Tupac Amaru, molto presente nel romanzo, ma il MRTA era un movimento terroristico…forse, quindi il loro inno potrebbe non essere appropriato. Altrimenti le musiche del gruppo Karjas boliviano.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Mi sono introdotto con molta fatica nelle carceri di massima sicurezza del Perù, per intervistare i guerriglieri del MRTA e penso di aver fatto un buon lavoro.

Autore: Redazione

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