Intervista a Franco Filiberto, autore de “La mossa del gambero”
Nato nel luglio del 1948, Franco Filiberto per circa dieci anni è stato ufficiale presso la Brigata Paracadutisti Folgore. Attualmente vive e lavore a Pisa. Il suo thriller Le ali sulla pelle è stato premiato al Festival Internazionale Giallo Garda e al Holmes Awards. Ha pubblicato una raccolta di racconti intitolata Di nuvole, brugole e altri misteri e i thriller La mossa del gambero, di cui ci parla in questa intervista.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
La storia ha inizio con il ritrovamento del cadavere di un uomo ucciso con un marchingegno che riporta agli anni bui del Medioevo. Le indagini, affidate al commissario Pandolfi, solleveranno il velo di un passato costellato di azioni turpi e di miserie ed anche se l’indagine procede, l’assassino sembra prevedere ogni mossa. Alla fine la verità sarà messa a nudo ma lascerà in bocca un sapore amaro.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
È una passione che nasce da lontano ma solo negli ultimi anni ho avuto modo di coltivarla con maggiore costanza. Ho fatto studi artistici e mi piace spaziare in ogmi forma di comunicazione, dalla fotografia alla scultura, dalla grafica alla scrittura. Scrivere dà la possibilità di inventare ambienti, situazioni e persone delle quali si può “scolpire” il carattere e “dipingerne” l’aspetto.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
La mossa del gambero racconta una storia complessa e ha avuto un periodo di gestazione di circa un anno includendo le ricerche di carattere medico, medico legali e psicologiche. Quando scrivo entro in un mondo che mi assorbe completamente quindi per me è indifferente essere seduto nel mio studio, in salotto o in riva al mare. Le ore che preferisco sono quelle della notte. Che sia solo un caso?
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Amo molto gli scrittori nordici per lo stile asciutto e tagliente, privo di inutili orpelli. Lo scrittore che preferisco è Jo Nesbo del quale apprezzo molto la chiarezza narrativa e l’originalità delle storie. Se dovessi fare un’analoga operazione con il mio libro sceglierei la Bibbia (per il numero di copie vendute) ma sicuramente sarei felice di poter stabilire un parallelo con “Sete” di Nesbo.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Quando leggo non ascolto musica perchè sono convinto che il silenzio sia il miglior amico della lettura ma, per stare al gioco, se dovessi dare un consiglio ad un lettore del mio libro, suggerirei “L’Autunno” di Vivaldi per le atmosfere e i colori che riesce ad evocare senza distrarre dalla lettura.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se vi piacciono i gialli tendenti al rosa questo libro non fa per voi, se invece amate la logica, il richiamo del mistero, il fascino degli enigmi, i colpi di scena, allora questa lettura, ne sono certo, vi appassionerà.
Leggi QUI la nostra presentazione dell’opera La mossa del gambero.