Intervista a Francesco Celotto autore de “Symphonia”
Nato a Napoli dove vive e lavora, Francesco Celotto ha una Laurea in Sociologia presso la “Federico II” di Napoli.
Svolgo attività di diverso genere: da ricercatore a contratto a giardiniere, da ghost writer ad aiuto regista.
Nel tempo libero scrive romanzi e racconti che pubblica con il self-publishing.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Alessandro Riversi è un pianista che vive e lavora a Milano, ma in un incidente stradale la sua mano sinistra rimane gravemente ferita. Si reca a Napoli per curarsi da un famoso chirurgo napoletano e visitando il Museo Nazionale della città s’imbatte in un’epigrafe di un famoso musicista dionisiaco del II secolo vissuto nell’antica Neapolis.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Alcuni anni fa, spinto da quella intima delusione che prende il lettore accanito quando non trova ciò che avrebbe voluto leggere ho cominciato a inventare storie e racconti. Dopo vari tentativi ho lasciato l’affannosa ricerca di un editore e pubblico i miei romanzi e racconti soltanto in formato e-book che vendo nei maggiori distributori del mercato librario.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Circa due anni. L’idea di scrivere un romanzo ricercando un continuum della musica e della composizione tra due musicisti così cronologicamente lontani implica necessariamente una ricostruzione degli ambienti, dei personaggi e dell’architettura di un tempo che ho ricavato anche dai reperti usciti dai recenti scavi della metropolitana. Ma è stato necessario visitare i siti archeologi di quel secolo.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
In genere non mi piace la letteratura di genere e tanto meno mi piacciono gli epigoni, più che aspirare a somigliare a qualche autore cerco al massimo di tener presente, fin dal primo momento della stesura, quegli scrittori che hanno trattato il tema che mi accingo a sviluppare.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
L’Autunno di Vivaldi e Pino Daniele.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Come lettore ancora oggi pretendo dalla narrativa originalità, ironia e meraviglia, come scrittore cerco lettori liberi dalla clausura dei generi letterari.