Intervista a Ferruccio Venanzio, autore de “L’icona di San Pietroburgo”
Ferruccio Venanzio è un pensionato di 69 anni. Ha lavorato per 40 anni come Tecnico di Laboratorio presso l’Azienda Ospedaliera della sua città natale, Trieste. Sposato, padre e nonno di due splendidi nipotini, con l’hobby della fotografia. Ama passeggiare nella natura e, naturalmente, leggere. Amante dei gatti da sempre e degli animali in genere. E’ pacifista, moderato nell’affrontare i casi della vita. Ci parla del suo romanzo dal titolo L’icona di San Pietroburgo.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il libro racconta il viaggio nel tempo di un’icona creata a San Pietroburgo nel 1780 attraverso l’Europa, da Mosca a Vienna e fino alla Trieste attuale, percorrendo 250 anni di avvenimenti storici. Di volta in volta rubata, persa, nascosta, ritrovata, l’icona tocca l’esistenza delle persone che la incontrano sconvolgendola, nel bene e nel male.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Da sempre accanito lettore di ogni genere letterario, ad un tratto, terminata la mia carriera professionale, ho voluto provare a scrivere, ponendomi dall’altro lato della pagina. Si scrive inizialmente per se stessi, un divertimento composto di immaginazione, fantasia, personaggi e vicende che si concretizzano in una storia che si pensa forse potrebbe interessare un eventuale lettore.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Alcuni mesi. Scrivo al PC e di solito immagino le situazioni e le vicende come scene di un film che scorrono nella mia mente prima di scriverle. Seguendo la traccia di una trama generale spesso le vicende si arricchiscono mentre si scrivono. Ed è molto piacevole guidare i propri personaggi nella storia che si snoda via via depositandosi sulla pagina scritta.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
So di avere i miei limiti, ma i miei autori preferiti (e ai quali, con molta umiltà, mi ispiro) sono Buticchi, W. Smith, Follett, Camilleri. I miei libri sono di solito basati su avvenimenti che hanno il sapore del giallo o su vicende storiche del passato sulle quali si innestano le esistenze dei miei personaggi inventati.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Valzer viennesi o musica di autori russi.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Sono uno scrittore dilettante che non pretende di lasciare il segno nel lettore con intendimenti filosofici originali ma soltanto di farlo divertire con una storia plausibile sufficientemente delineata e costellata di personaggi credibili.