Intervista a Fabrizio Del Vecchio, autore de “Portami dove tutto è lontano “
Si dichiara un semplice sognatore, Fabrizio del Vecchio, scrittore dell’amore e della vita. Innamorato del proprio mare.”Ed i trofei, targhe, medaglie od onorificenze, per me, sono gli abbracci degli occhi avuti in ogni incontro in tantissime città italiane. Non esisterà mai tesoro migliore.”
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Amicizia, seduzione, passione e romanticismo. Dolore, egoismo e prepotenza. Il silenzio in copertina suscita problematiche nella nostra società, quali violenza sulle donne ed il forte bisogno di ritrovare valori d’un tempo. Un romanzo che porta a credere, sperare e sognare tra profumi e luoghi, lasciando interpretare al lettore immagini e desideri. Il mare e le continue sorprese tra i personaggi.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Avevo 12 anni, ora 48. Iniziai a scrivere ovunque, sulle foglie, fazzoletti, pezzi di carta. Ovunque purché mi sentissi realizzato, un mix di citazioni, aforismi e poesie, dialoghi passionali tra romanticismo ed erotismo. Romanzi e brevi storie con metafore associate ai fiori e donna, alla natura e stati d’animo. Fino ad arrivare sorprendentemente ad esser letto da migliaia di persone nei social
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
5 lunghissimi anni. Perché ho fatto il possibile affinché ogni dettaglio, personaggio, luogo e circostanze risultassero vissute già ad ogni lettore. È soprattutto per la voglia di far ritrovare il corteggiamento e la passione d’amore nella voglia d’amare.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
A nessuno, se pur molti mi hanno associato ai poeti maledetti d’un tempo. Mia nonna diceva sempre di scrivere e di continuare per la mia passione. Senza pregiudizi o diffamazioni. Perché un testo scritto di proprio pugno, per il mio Cuore, è sempre un capolavoro. Ed ora eccomi qui, scrivendo anche a voi.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Ludovico Einaudi, un maestro indefinibile per le emozioni che suscita. Ascoltandolo al mare, ad occhi chiusi, mentre scrivo, mentre sogno.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se ti chiedessero come fai a creder ancora all’amore, tu rispondi perché sei speciale in questo mondo così uguale.