Intervista a Eugenio Pattacini, autore de “Plein Air: l’ultimo caso del maresciallo Bianchi”
Eugenio Pattacini, classe ’60, di Montecchiese (Reggio Emilia) ha due figli, Simone di 30 anni e Marco di 18. Bancario, il suo romanzo di debutto è stato In apparente Normalità, un noir che ha raggiunto ottime posizioni nelle classifiche delle vendite, in seguito ha pubblicato Melodie del cuore, Plein Air e ha in uscita due nuovi lavori, ossia Il Signore dei lucchetti e 1049. Pattacini è anche paroliere con canzoni depositate in SIAE.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Plein Air: l’ultimo caso del maresciallo Bianchi. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta di un noir che si svolge nel mondo del Plein Air. Tutto avviene in un viaggio che inizia da Ligonchio nell’Appennino Reggiano, per spostarsi poi nella collina Parmense e finire a Madonna di Campiglio. Molti i colpi di scena e i momenti in cui la trama, che ha ritmi incalzanti, dà spazio al pensiero.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Di certo la voglia di mettermi alla prova, la reazione al primo foglio bianco. Probabilmente anche il desiderio di andare a scavare nel mio essere. Poi di certo anche spirito di emulazione per gli autori che da sempre leggo. Primo tra tutti Giorgio Faletti.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho dedicato circa 8 mesi alla stesura di questo libro, molto meno dei precedenti che mi hanno richiesto anche 18 mesi. Scrivo di giorno, di notte, nei momenti più impensati…in casa e sul cellulare trovo ancora post-it del mio primo libro. E poi gli amici che hanno collaborato per foto, info, editing…quali cavie addirittura!
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non ho dubbio: G. Faletti. Peraltro in molti hanno ritrovato punti in comune (ovviamente facendole dovute differenze)
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Di certo la musica classica sarebbe perfetta ma, ancora una volta, il repertorio di Faletti, una fra tutte Da casa mia si vede il mare.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Più che una domanda è un consiglio. Ormai io sono alla quinta pubblicazione e forse ho superato quella fase. Da anni ho smesso di leggere autori famosi e mi sono dedicato alle opere prime. Provate, l’energia che permea le righe è immensa.