Intervista a Donato Ruggiero, autore de “Tutto tranne il cane”
Donato Ruggiero, nato nel 1984, è un archeologo, membro fondatore e redattore della webzine HamelinProg.com dedicata al mondo del progressive rock. Nel 2017 è uscito il primo romanzo Tutto tranne il cane (0111 Edizioni). Ha pubblicato diversi racconti in varie antologie e realizzato recensioni per la rivista cartacea Prog Italia e per il cofanetto Progressive Italia ’70 pubblicato da Sony Music/RCA.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Tutto tranne il cane è un noir. Protagonista delle “nere vicende” è Angelo Belli, Il Filantropo, uomo d’affari abile nel creare equilibri che, una volta intaccati, scatenano morte e violenza. Ma non solo. La sua influenza, negli anni, s’incrocia e si scontra anche con “poteri altri”, relativamente più grandi di lui, che affronta a testa alta e, quasi involontariamente, con piglio investigativo.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Il mio amore per la scrittura nasce dalla lettura e dalla musica. Leggo e ascolto musica da sempre. Tanti stimoli che, penso, mi abbiano spinto inconsciamente a prendere in mano la penna, ad iniziare proprio dalla musica e dall’esperienza HamelinProg.com, sito dedicato al progressive rock (creato con alcuni amici) grazie al quale scrivo da anni recensioni, biografie, interviste.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Sei in strada, svolgi il tuo lavoro di assistenza archeologica e, tra uno scavo e l’altro, hai un’ora, a volte due, di tempo libero. Cosa fai? Prendi penna e taccuino e inizi a scrivere. Lasci gli operai intenti nelle loro operazioni, ti isoli, osservi il mondo circostante e… scrivi. Così per circa sei mesi, ed ecco, tra le mani, ti ritrovi “Tutto tranne il cane”.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Giorgio Scerbanenco, senza dubbio. Indagare la società, quella malsana, non avere protagonisti positivi, se non in modo relativo, giocare con la psicologia dei personaggi, sono solo alcuni degli aspetti in cui Scerbanenco era un maestro. Il solo ispirarsi (umilmente) a lui è già una vittoria personale.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Qui gioco in casa: Progressive rock, ovviamente! Una colonna sonora che esiste realmente nel mio libro e accompagna tutti i passi compiuti da Angelo Belli, offrendo anche una ulteriore chiave di lettura.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Puoi, anzi devi, leggere Dan Brown, Andrea Camilleri, Ken Follett. Un nuovo scrittore, però, può aprirti una nuova strada. Pensaci.