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PordenoneLegge2017: una fiducia cocciuta nel valore della letteratura

© PordenoneLegge2017

Il sipario si è sollevato sull’edizione 2017 del festival letterario principe del Friuli Venezia Giulia: PordenoneLegge.

Ospiti, incontri e la traccia dei pensieri che si snoderanno dal 13 al 18 settembre 2017 sono noti, dopo la conferenza stampa di presentazione svoltati lo scorso 11 luglio presso palazzo Badini, sede ufficiale del festival giunto alla sua 18esima edizione.

Quest’anno PordenoneLegge diventa “maggiorenne”.
Diciotto anni, fatti  di incontri, libri, editori e lettori possono sembrare pochi per definirlo “un classico tra gli festival letterari italiani”, ma diventano molti se consideriamo la volontà e la convinzione dimostrate in questi anni nel rintracciare quella scintilla che solo Poesia e Letteratura possono darci, per permetterci di riflettere, diversamente pensare e conoscere: insomma per sentirci sempre innovati e rinnovati alla fine di ogni edizione.

Quello che è certo è che la triplete dei suoi curatori (in rigoroso ordine alfabetico) Garlini Gasparet Villalta impongono a loro stessi la necessaria e massima attenzione all’obbiettivo principe che identifica ogni anno il Festival: ascoltare in modo ostinato, caparbio ai limiti del cocciuto il mondo attraverso le mille voci che la letteratura propone sia essa racconto, romanzo , saggio o poesia.

Un intento questo che riesce a trovare sempre nuovi itinerari in grado di comprendere la contemporaneità e le sue storie sempre uguali ma sempre diverse, ricche di riflessioni che impongono di fermarsi a osservare con rinnovata attenzione ciò che accade “all’altro”, in un vivere che diventa sempre più veloce, istantaneo, incalzato da accadimenti senza soluzione di continuità, dove un trafiletto di un quotidiano o un post su un social si riduce a una conoscenza asettica e senza spessore, non comprensiva del “diverso da noi”.

Il tangibile diventa trasparente, pura immagine visiva dove futuro e passato non possono più essere assaporati nella loro identità, e tutto si assottiglia perdendo lo spessore che caratterizza l’esistere.

Non è un caso, quindi, che la mascotte 2017 del Festival sia un Asino nero dal muso bianco che racchiude in sè una duplice valenza: testardaggine del “capire” che diventa necessità per esistere; richiamo di collodiana memoria che ci mette in allerta da troppi e molti  “paesi dei balocchi” che impoveriscono, distraendolo, l’uomo contemporaneo.

Ma cosa ci aspetterà negli spazi tradizionali e nuovi che tra pochi giorni inizieranno ad essere allestiti nella cittadina friulana.

Chi ci sarà..

© PordenoneLegge2017

Si inizia con Carlos Ruiz Zafòn, grande firma spagnola di storie diventate best seller, il 13 settembre ore 18.30 al Teatro Verdi.

A lui è affidata la lectio magistralis di apertura del festival, che certamente riserva sorprese e riflessioni da parte di uno dei più intriganti romanzieri che affollano gli occhi di lettori più o meno avidi in Spagna ed Europa.

Emozione assicurata per coloro che avranno la fortuna di presenziare alla consegna del premio FriulAdria, che quest’anno sarà conferito al premio Nobel 1986 Wole Soyinka, scrittore drammaturgo e narratore a tutto spettro.
Curiosità ed interesse circondano il suo dialogo con Marco Aime da cui certamente ricaveremo quel nuovo valore che la letteratura commistionata con il pensiero, le parole raccontate su un palcoscenico e la musica riescono a intrecciare in un connubio sempre inaspettato.

Il parterre degli ospiti stranieri non si esaurisce qui.
Gradito e atteso è il ritorno di Luis Sepulveda con il suo nuovo “Storie ribelli” fatto di impegno politico, civile e di nuovi criteri di analisi e riflessione che dai suoi romanzi sempre scaturiscono.
Si continua poi con Elizabeth Strout, Jennifer Niven, David Lodge fino ad arrivare a Lawrence Osborne che, in anteprima, presenterà il suo nuovo romanzo  in bilico tra viaggio e rapporto tra oriente e occidente.

Numerosi saranno anche i dialoghi tra “autori” tra i molti, tutti di interesse e spessore, incuriosisce quello tra Enrico Brizzi e Paolo Cognetti, ultimo vincitore del premio Strega.

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Attenzione riconfermata all’editoria che sa di economia, geopolitica, tecnologia, ambiente arte e fiction: anche in questo caso i saggi, le pubblicazioni e le presenze di rilievo saranno molteplici ed interessanti che produrranno spunti di riflessione e discussione come quelle con Mario Tozzi, Alan Friedman, Beppe Severgnini, Andrea Segré e Corrado Augias.

Rimpinguato lo spazio dedicato ai reading, che acquistano di anno in anno sempre maggiore attenzione dei visitatori e non solo.
Quest’anno vecchi e nuovi amici di PordenoneLegge si alterneranno.
Ritroveremo Domenico Starnone e Stefano Benni, Silvia Avallone, Diego De Silva, Emilio Rigatti e poi l’immancabile e atipico reading/rave letterario “Carne di Romanzo” di e con  Natalino Balasso e Massimo Cirri.

Riconfermati a gran voce  gli itinerari “letterari” legati alla scoperta del nostro Bel Paese attraverso la letteratura:
“Viaggio in Italia” . Quest’anno l’incarico di raccontare le pieghe note e meno note del nostra Italia è affidato agli scrittori di un genere letterario “particolare”, che al racconto affianca la scoperta: il Giallo.
Chi meglio di un giallista può sviscerare, raccontare con dovizia di particolari e curiosità aspetti peculiari di città borghi e  “vivere italico”?  Maurizio De Giovanni, Antonio Mazini, Gilda Persanti (per citarne alcuni) saranno alcuni degli mentori a cui è affidato il compito.

Nota di pregio identificativa della manifestazione pordenonese è la Poesia. Quest’anno dopo il successo registrato all’ultimo Salone del libro di Torino, “La Libreria della Poesia” avrà uno spazio definito, dedicato e prestigioso in uno dei palazzi storici più noti della città: Palazzo Gregoris. Qui troveranno spazio letture pubbliche e spazi per quelle personali otre la “vera e propria” libreria dei poeti presenti quest’anno italiane e internazionali quali:  Daniela Attanasio e Ganfranco Laurentano, Alberto Celotto, Kabir Yusuf Abukar, Geza Szöcs, Tomaso Kemeny.

Altro fiore immancabile della manifestazione è lo lo spazio dedicato ai giovani virgulti della lettura: Bambini, giovani e ragazzi. 

Laboratori di scrittura creativa aperti alle scuole, e non solo, la faranno da padrone a partire dalla mattina del 13 settembre. Anche qui interessanti le partecipazioni: Anna Cerasoli che racconterà la “Matematica Amica”, Federico Taddia e Andrea Grignolina con il loro “modo” di parlare di virus e malattia, e poi Papik e Sandro Natalini.

Interessante per tutti (anche se collocato in “area giovani”) è certamente il laboratorio creativo a cura di Roberto Piumini, Davide Morosinotto e Guido Sgardoli nell’ambito del grande progetto Arcipelago Treccani dove, attraverso la riscoperta di classici come il Fu Mattia Pascal e Uno Nessuno e centomila (omaggio ai 150 anni dalla nascita di Pirandello) si andrà a riscoprire il valore, l’inventiva, la sempre attualità di autori che appartengono al passano solo anagraficamente, capaci di rivelarsi contemporanei ed attuali nella loro analisi dell’uomo e del suo sinusoidale vivere.

Ma negli ultimi anni (con notevole apprezzamento da parte del pubblico) PordenoneLegge non è solo libri “scritti” ma anche recitati e cantati.

“Parole in scena” anche quest’anno si impone con ancora maggior autorevolezza ribadendo la simbiosi inevitabile che unisce parole e racconto visivo.
Quest’anno a guidare con autorevolezza questa sezione troviamo Sergio Castellito con Margaret Mazzantini seguiti da Luca Barbareschi, Federico Zampaglione, Simone Cristicchi fino a toccare la radio con Antonello Dose. Un crogiolo di affabulatori senza dubbio interessanti.

A noi spettatori , lettori, amanti di quello che la parola scritta e parlata  può creare, non ci resta che sistemarci ai  “libri di partenza”. Da buoni atleti della scrittura non ci faremo trovare impreparati, ma assolutamente curiosi: poiché sappiamo che pensieri nasceranno dalle molte parole che sole possono rigenerare e dar nuova forza a quella voce che troppo spesso tende a sopirsi e che non è altro che  la nostra identità del reale vivere.

Autore: Marzia Perini

Scrivere, leggere due aspetti palesi di un'unica passione: la letteratura. Alterno scrittura originale (racconti, poesie, resoconti letterari) a recensioni librarie. Completano il quadro personale altre due passioni più "movimentate" , ma che si intrecciano e completano le precedenti: la fotografia con mostre dedicate a Roma Bergamo e Venezia e i viaggi (solidali e non). Sono Accredited Press al festival di Pordenonelegge dal 2015.

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