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“Domanda di Grazia” di Gabriele Romagnoli

Domanda di grazia Gabriele RomagnoliUn pensiero penoso e costante tormenta Gabriele Romagnoli, in “Domanda di grazia“:

Si può arrivare alla conclusione giusta nel modo sbagliato. Ma allora la conclusione è ancora giusta? Che importanza ha se combatto per la causa sbagliata dato che lo faccio in buonafede? Che importanza ha se sono in malafede, dato che combatto per la causa giusta?”

Dei delitti e delle pene

“Domanda di grazia” pubblicato nel 2013 da Mondadori racconta con gli occhi e con il cuore di un onesto Romagnoli il processo giudiziario dell’amico, se così si può definire, Andrea Rossi.

Andrea è il fratello minore di Stefano, compagno di scuola di Romagnoli al prestigioso Liceo Classico Galvani; sia Andrea che il fratello hanno personalità distinte, talmente diverse da quella che può essere considerata la normalità da rendere possibile per Romagnoli l’accostamento con i fratelli Kennedy.
È proprio la personalità di Andrea che rende l’autore incredulo di fronte alla notizia datagli da sua madre al telefono: avevano arrestato Andrea Rossi; presunto colpevole di omicidio ai danni dell’anziana cliente Vitalina Balanti, rischiava l’ergastolo.
Romagnoli racconta ogni attimo, ogni prova, ogni dettaglio di questo processo cercando in qualsiasi momento di trovare risposte alle assillanti domande che continuano a tormentargli il presente; per farlo torna indietro, fino al periodo dell’adolescenza per scavare nei propri ricordi, spingendo ognuno di noi alla ricerca di una verità che non possiamo conoscere e che probabilmente non conosceremo mai.
Né i genitori di Andrea, totalmente disinteressati alla situazione del figlio, tanto da abbandonarlo alla sorte e alla giustizia, né il fratello Stefano, né Gabriele Romagnoli, sono destinati a conoscere la verità.
Perché è inevitabile: le persone cambiano e, cambiando, possono trasformarsi in ciò che nessuno avrebbero mai potessero diventare.

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Le domande in cerca di risposte e di grazia

Ma, quindi, la verità esiste? O meglio, se la verità esiste, quanto è importante la verità in questa storia?
Quanto può essere giusto seguire una sola pista, un solo indagato, un solo e unico vero indizio, che non può equivalere a una prova?
Come si può rischiare di condannare all’ergastolo un innocente? 
Sono le domande che Gabriele Romagnoli lascia sospese in questo libro, domande che non possono avere un’unica risposta, in grado di trovare motivazioni così forti da far tacere differenti risposte.
Per questo motivo forse è necessaria una domanda di grazia, così che anche la più alta carica dello Stato italiano possa provare a rispondere a queste infinite domande, come nella dedica esplicita del libro “Al Presidente della Repubblica italiana”.

Il giusto equilibrio del racconto

“Domanda di grazia” è il libro che non ti aspetti, il libro che riesce a unire la giustizia ai sentimenti personali in modo imparziale e avvincente, rendendo un evento tragico un importante spunto di riflessione.
Un libro intenso e scorrevole, con cui Gabriele Romagnoli si apre ai lettori, concedendo loro la grazia di partecipare a una storia che sa essere al tempo stesso personale e universale, una storia in grado di catapultarti in una realtà solo all’apparenza molto lontana ma che purtroppo, come testimonia l’autore, può coinvolgere ognuno di noi da momento all’altro, sconvolgendo la normale quotidianità.

Autore: Sara Tardini

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