Memento Mori di Jessica Lunedei
La trama
Il thriller psicologico “Memento mori” propone una Londra brumosa di fine Ottocento, annebbiata dal proprio fumo, ma soprattutto da un preoccupante stato d’ansia che la sospende e la pervade.
La città sembra essere in balìa di un’entità oscura che si appropria delle anime dei ragazzini emarginati delle periferie londinesi: i bambini scompaiono come fantasmi, per non far più ritorno; ma si tratta di bambini che vivono in uno stato di solitudine e abbandono e dei quali nessuno reclamerà mai l’assenza.
Almeno fino a quando a scomparire non saranno due gemelline, cugine di Al, che per vivere fa il musicista e che condivide la propria quotidianità con l’amico Fried, in una casa in Hurt Street.
Fried è un uomo singolare, dal passato poco chiaro, al quale spesso Al è costretto a far da balia; perché Fried ha un dono straordinario: non solo riesce a scorgere il futuro, ma con esso riesce a stabilire delle interazioni, che trascendono la cognizione stessa del paranormale.
Lo strazio della perdita e l’angoscia di non essere in grado di proteggere le due ragazzine, porteranno Al e Fried ad avventurarsi nella loro ricerca, facendo ricorso a tutte le proprie forze, ma soprattutto all’aiuto di una sensitiva molto in voga nella Londra dell’epoca: Weegee, che permetterà loro di seguire le tracce di queste innocenti eclissate nel nulla.
La ricerca si fa viaggio e percorso di vita, attraverso cui le personalità si sviluppano, dimostrando quanto sia fondamentale adattarsi alle esperienze che inevitabilmente ci vedono protagonisti.
Il libro è acquistabile su facebook sulla pagine della casa editrice Watson Edizioni.
È inutile nascondere le ferite tanto riemergono sempre ed e impossibile fermare l’emorragia, quindi concedimi di curarti quando ne avrai bisogno, sarò la tua medicina finchè non ti rimetterai in sesto.
L’autore
Jessica Lunedei nasce a Forlimpopoli, dove vive in un branco misto dove il felino delle sue donne si fonde a quello dei gatti con cui divide la propria casa.
Crede ferventemente nel valore della lettura, alla quale si è avvicinata sin da piccola, integrando le materie scolastiche con letture personali, che a scuola non insegnano.
L’empatia con i personaggi dei libri e la fantasia, la spingono a dar vita ai propri peluche, sui quali trasferiva i discorsi della propria mente, creando delle piccole storie in cui i peluche diventavano protagonisti.
A scuola, gli stessi temi le scivolavano via dalle penna spontanei, con una naturalezza e verità che potevano addirittura sembrare eccessive per una bambina.
Jessica Lunedei considera la scrittura l’ossigeno di cui non riesce a fare a meno, nemmeno inconsciamente, ossigeno che le ha permesso di vedere il proprio sogno realizzarsi, con il raggiungimento di alcuni premi, borse di studio e targhe al merito, tra cui una posizione di merito al concorso internazionale di poesia Alda Merini con Gewalt.
Lo stile
In “Memento mori” gli eventi sono legati una trama fitta di suspense: si intrecciano in maniera misteriosa e potente, con lievi tocchi introspettivi.
“Memento mori” è un thriller corale, in cui ogni personaggio, ben caratterizzato, esprime a gran voce il proprio punto di vista e lo condivide.
Il ritmo incalzante e sostenuto del romanzo conserva viva l’attenzione del lettore e lo tiene incollato ad una trama fitta di misteri difficili da risolvere e colpi di scena impensabili.
Il linguaggio è volutamente vicino a quello ottocentesco di Sir Arthur Conan Doyle, con accenni di cinismo e ironia di ispirazione wildiana.
Con estrema cura del dettaglio, Jessica Lunedei riesce a rappresentare le differenti scene che costituiscono l’intreccio del romanzo che è paura folle e speranza radiosa allo spesso tempo.
In una cornice assolutamente reale, si innestano eventi e disordini di tipo soprannaturale che impongono di guardare alla realtà con occhi differenti ed a mettere in luce verità anche scomode e celate dalle quotidiane menzogne.
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