Il mostro di Firenze esiste ancora di Valerio Scrivo
Scritto Da Monica Pizzi il 4 Ottobre 2015
“Il mostro di Firenze esiste ancora” è l’opera prima di Valerio Scrivo, edita da GreenBooks editore e al momento solo in versione digitale, che tratta uno degli argomenti più sconcertanti e terribili che hanno sconvolto la nostra cronaca nera tra gli anni che vanno dal 1968 al 1985. Conoscevo la storia del mostro di Firenze per quello che i telegiornali raccontavano, averla letta in queste pagine mi ha dato molto su cui riflettere. È un trattato prettamente investigativo sul peggior criminale della storia italiana, il killer più temuto a causa delle sue gesta, ma anche il più apprezzato per la sua furbizia, le sue abilità, si pensa che ancora oggi esista ancora e che viva in totale libertà, senza avere il mimino rimorso per ciò che ha fatto! In questo libro i delitti del mostro di Firenze vengono trattati come un vero e proprio gold-case, sì, perché di risolto non c’è proprio nulla! Il testo racconta nel dettaglio gli omicidi compiuti dal “SI” in questione, in tutto il loro macabro essere. In alcuni passaggi è stato davvero destabilizzante sapere! L’autore analizza e spiega tutti i profili del SK utilizzando una serie foto, tabelle, schemi, mappe per aiutare a comprendere il modus operandi del MdF.
Sedici ragazzi uccisi. Sedici strie concluse. Sedici vite interrotte. E poi un uomo…uno che ha vissuto nella nebbia dei suoi sogni di morte. Uno sterminatore. Uno che non prova emozioni, che non sa ridere, non sa scherzare, non sa amare, non riesce a sentire le emozioni altrui. Un maledetto. Uno demonio. Uno che al bene della vita ha contrapposto un forte piacere di morte. Costui ha continuato a vivere senza rimorsi e senza alcun problema. Costui ha goduto le sue vacanze, le sue domeniche, i suoi passatempi senza che alcuno l’abbia mai disturbato. Anzi, lo hanno persino premiato accusando altri al posto suo. Quindi lui vive sereno il tempo che gli rimane.
Mi sono permessa di pormi una serie di considerazioni leggendo questo testo, la prima: queste povere vite spezzate da questo malato non hanno mai avuto la possibilità di vivere una vita come la nostra, vi sembra razionale? La seconda: che razza di vita hanno fatto le famiglie di queste povere vittime, vivendo nella consapevolezza che la vita dei loro cari è stata spezzata, deturpata, dilaniata dalla crudeltà di un folle, maniaco, ossessivo, psicopatico che provava piacere nell’uccidere barbaramente le sue prede? La terza: quante volte in realtà sono state uccise queste persone, essendo stato messo in discussione più e più volte il vero autore di questi crimini, e a detta di questo testo pare sia ancora in libertà?
Se questa teoria è giusta, il SK noto come MdF sapeva fin dall’inizio che la sua carriera sarebbe comunque terminata. Per cui sarebbe interessantissimo catturare questo assassino poiché rappresenta un “unicum” di notevole interesse scientifico e ci aiuterebbe a capire meglio il punto di vista di questi feroci assassini.
È una lettura non certo leggera, ma la consiglio vivamente a chi ne volesse sapere di più su questo caso, soprattutto perché l’opera offre al lettore la possibilità di fare ipotesi, di cimentarsi sulla risoluzione del caso, è molto interessante e illuminante, per nulla difficile, al contrario ha usato un linguaggio semplice e comprensibile, sembra quasi di leggere un romanzo giallo dove i protagonisti: Federico e Andrea, membri della SAM – squadra anti mostro – raccontano dettagliatamente le gesta del Mostro di Firenze attraverso delle digressioni fantastiche, sotto forma dialogica, in cui espongono tutte le possibili e più papabili intenzioni del Serial Killer per eccellenza, attraverso un’analisi meticolosa delle scene del crimine e una serie di ragionamenti logici a confutarle.
Pistola ANDREA: la protagonista di questa drammatica vicenda è lei: la famigerata Beretta calibro 22 long rifle medello 73/74 della serie 70. Secondo i periti potrebbe essere stata immatricolata fra il 1964 e il 1966. E poi loro: le micidiali cartucce Winchester con la lettera H impressa sul fondello, la vera autentica firma di questo inquietante criminale passato alla storia con lo pseudonimo di MdF, è l’arma da fuoco.
L’autore ha reso questo testo assolutamente intrigante, trattando un tema tanto cruento e brutale, quasi quasi si riesce a provare una sorta di ammirazione per questo SK, che alla fine dei conti l’ha fatta franca! Ci sarebbe da dire molto altro, ma svelerei troppo! A voi la lettura, a voi le soluzioni!