L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso
Vani è una ragazza dotata, lo è sempre stata sin da piccola; caratterizzata da una intelligenza vivace, molto perspicace, a tratti insolente perché sempre un passo avanti agli altri. Il suo acume è sottolineato da una sagace ironia e un intuito eccezionale. Nel tempo Vani, ossia Silvana Sarca, ha imparato a far tesoro di queste sue qualità. Laureata in lettere, con una capacità di scrittura fuori dal comune, Vani trova lavoro in una casa editrice. Normalmente gli editori sono subissati di lettere ed email di laureati che si propongono come redattori o correttori di bozze. Invece Vani ha la sfrontatezza di proporsi come ghostwriter usando un simpatico e efficace sistema che non vi svelo perché è davvero sagace.
La trama
La narrazione del romanzo si dipana quindi sul lavoro quotidiano che Vani svolge. Immedesimarsi in un autore o, meglio, in una testa è la sua caratteristica principale. Una donna che a 34 anni ne dimostra dieci in meno, dal look dark intrapreso quando aveva 15 anni per contrastare la bellezza eterea della sorella e per dare un segno ai genitori, una sagacia dettata anche da un acuto spirito di osservazione, Vani è davvero una spanna sopra tutti. Negli anni ha prodotto per la casa editrice svariati lavori immedesimandosi ogni volta in argomenti e personaggi diversissimi:
La critica
L’autrice Alice Basso è stata capace di racchiudere ne L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome il genere introspettivo, il romanzo noir mescolandolo con il chick-lit. «Più che basarsi su un’idea il libro è diventato un puzzle di idee, di spunti, di suggestioni. Per me è come aver ficcato in una scatola tutte le cose che mi piacciono di più», conferma nella conversazione inserita a fine romanzo. Una lettura appassionante e divertente, spesso accompagnata da sorrisi sia per il carattere schietto che per le frasi taglienti di Vani. Una scrittura lineare, veloce che pur dettagliata non viene mai appesantita da descrizioni asfissianti. Per chi come me è appassionata del mondo letterario, L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome è imperdibile perché porta “dentro” la nascita di un romanzo e, perché no, conferma anche alcuni dubbi sulla reale autenticità dei romanzi. Nel libro ci sono tantissimi richiami ad altri romanzi, a partire da Stieg Larsson, alla cui protagonista Lisbeth Salander assomiglia tanto Vani, per giungere alla letteratura americana del ‘900. Alice Basso lavora nel mondo dell’editoria e nella intervista posta a fine romanzo conferma di aver attinto alla sua vita professionale e personale per ispirare Vani. «Vani ha anche dei tratti autobiografici: fa un mestiere simile al mio – spiega l’autrice -, ha la mia età, come me dimostra meno anni e pensa che a tratti sia un vantaggio e a tratti una rottura di scatole che ti impedisce di essere presa sul serio. Ma è molto più intelligente, molto più colta e intuitiva». Nel finale si può scorgere una porta aperta ad un sequel forse già in mente all’autrice. Chissà! Attenderemo.