Dov’è finita Audrey? di Sophie Kinsella
Sophie Kinsella è tornata! L’autrice inglese conosciuta per l’ironica saga di I love shopping si è misurata questa volta con un romanzo che un po’ si allontana dai suoi soliti temi e stili. Si tratta infatti di uno young adult, una storia che ha per protagonista un’adolescente, e che pertanto in teoria dovrebbe essere indirizzata proprio agli adolescenti. In realtà, le vicende narrate in Dov’è finita Audrey?, questo il titolo dell’ultimo libro di Sophie Kinsella, possono interessare un pubblico ben più vasto, che include anche i meno giovani.
Fin qui, l’incipit di Dov’è finita Audrey? sembra richiamare il tipico stile della Kinsella. L’elemento chiave dell’ironia si palesa già, e proseguendo nella lettura delle prime pagine il lettore capisce che esso caratterizzerà tutta la narrazione. Il tema affrontato nel libro è serio: i disturbi d’ansia di cui soffre Audrey, la giovane protagonista. È il modo in cui essi vengono raccontati, tuttavia, che aiuta a sdrammatizzare l’argomento e soprattutto a presentarlo dal punto di vista della stessa Audrey.
I personaggi secondari non sembrano meno problematici rispetto alla protagonista: Frank, il fratello minore di Audrey, sembra soffrire di una dipendenza da videogiochi; Anne, la loro mamma, appare come una donna isterica e disperata di fronte alle problematiche psicologiche dei suoi figli; Chris, il padre, viene descritto invece come uno che “ha l’aria di quello che comanda, ma dentro non è davvero un maschio alfa”. Il tutto sempre sapientemente presentato in chiave iperbolica, esasperando i caratteri dei personaggi fino a renderli quasi ridicoli e, dunque, comici.
Il precario equilibrio che la famiglia di Audrey ha saputo creare viene rotto nel momento in cui entra in casa Linus, amico di Frank e suo compagno di giochi virtuali. Alla vista di questo ragazzo estraneo nella sua prigione dorata, Audrey reagisce con un violento attacco di panico. Eppure, questa forte reazione del suo corpo le manda un indizio: cambiare è possibile. Tornare ad essere quella di prima è possibile. Andare a prendere un caffè da Starbucks o incontrare le vecchie compagne di scuola, che ad una persona “normale” appaiono come gesti quotidiani, per Audrey costituiscono invece delle piccole vittorie, che la renderanno ogni giorno sempre più fiera di sé.
Riuscirà Linus a spingere Audrey verso il superamento di quei limiti che la sua stessa mente le ha creato? E sarà in grado quest’adolescente vittima delle sue stesse paure di diventare una giovane adulta responsabile? Scopritelo leggendo il romanzo! Audrey vi coinvolgerà nel suo mondo e nella sua vita; sarà come guardare alle nuove generazioni, ma dal buco della serratura. Probabilmente quando avevate la sua età crescere era molto più facile: non c’erano videogames ai quali giocare ininterrottamente da mattina a sera; non c’erano dipendenze strane, come quella dal pc; nessuno o quasi soffriva di attacchi di panico e il passaggio alla maturità era più una gioia che un transito doloroso… Ma vale la pena capire come le cose siano cambiate oggi, e come quest’età sia vissuta dai ragazzi moderni, per mettersi nei loro panni e cercare di comprendere, almeno per la durata di qualche centinaio di pagine, cosa vuol dire essere un adolescente nel duemilaquindici.