“L’estate del bene e del male” che a Marloch è destinata a non finire mai
Una studentessa da borsa di studio e una ricca rampolla d’America, compagne di camera nel college. Diverse in tutto. Una agiata, l’altra abituata alle ristrettezze. Genevra Catherine Winslow, viso di porcellana, occhi blu, bella, regale e la provinciale umile Mable Dagmar, capelli flosci, piccola, pienotta. I Winslow? Papà Birch e mamma Tilde, genitori da copertina di rotocalco, gli altri, una famiglia di belli, biondi naturali, snelli, abbronzati e sorridenti nei loro abiti bianchi di cotone. I parenti di Mabel? Magliette di Disneyland, pance sporgenti e lattine di birra in mano, una madre che la rende insicura, un padre debole e assente. Perfino le foto di famiglia sono impietose nel presentare la voce narrante, Mabel e la coprotagonista, Ev, del titolo di Miranda Beverly-Whittesmore “L’estate del bene e del male”, libri Sonzogno, 412 pagine, un romanzo che sembrerebbe aprire una finestra sulle differenze sociali. Invece, strada facendo, rivela più di una sfumatura nera, da originale gotico moderno. È evidente che non hanno niente in comune, eppure scoppia una calorosa condivisione dopo mesi in cui una ha ostinatamente ignorato l’altra, senza che questa, dopotutto, si attendesse né lealtà né amicizia da quella snob con cui si era trovata a dividere l’alloggio universitario. La relazione si stabilisce quando Ev, una specie di principessa da favola, viziata e non poco indisponente, comincia a consigliare a Mabel cosa indossare, con chi parlare e come farlo, mentre questa ricambia aiutandola in chimica e convincendola che se solo si applicasse smetterebbe di prendere brutti voti.
Una proposta da prendere al volo
Poi, alla vigilia delle vacanze, ecco la proposta inaspettata. Due dolcissime parole: dovresti venire. Marloch, nel Vermont, residenza estiva pedemontana dei Winslow. Per guadagnare il diritto al soggiorno c’è un condizione, che tocca a tutti i componenti del clan al compimento dei 18 anni: pulire e rendere abitabile un cottage centenario in cattivo stato. È a carico di entrambe. Se ci riusciranno in una settimana, Bittersweet sarà la loro residenza. Incontrando i fratelli di Ev e conoscendo le loro mogli e figli, tutti perfetti, da spot pubblicitario, Mabel si accorge di provenire da una stratosfera diversa, lei piccola e grassa, al cospetto di persone alte, atletiche, prive di difetti. E quando Tilde, mamma sempre impeccabile, algida e scostante di Genevra, le invita ad una riunione di famiglia alla buona, si ritrova in un buffet a base di aragosta su piatti di porcellana finissima e tra Winslow con la pelle di alabastro tirata a lucido, uomini e donne, grandi e bambini. I non Winslow? Tutti più bassi e più scuri, c’è poco da dire. Per non aggiungere dei dipinti preziosissimi che arredano quelle abitazioni di montagna: Degas, Van Gogh. Mab si trova a meraviglia a Marloch. Per lei è un autentico paradiso. Anche se lassù i cellulari non hanno campo. Anche se in tutte le case, a cominciare da quella di Ev, chiavistelli robusti assicurano le porte dall’interno. Anche se ogni volta che l’amica parla da sola con la mamma poi piange. Le sembra comunque di stare in una famiglia di gente fatata. Sente che farebbe di tutto per restarci.
Non è tutto oro quello che luccica?
La zia Indo – una Ev più anziana, come la sorellina minore è una Ev più giovane – incarica Mab di una ricerca. Le promette la sua casetta a Marloch in eredità, se riuscirà a trovare qualche prova di irregolarità tra i documenti di famiglia. Poco a poco, le chiede di capire di cosa sono fatti i Winslow, che cosa li ha fatti come sono. Frasi che stenta a comprendere. Ancora peggio, la mamma di uno di loro che si è ucciso di ritorno dal servizio nei Marines, la implora con voce angosciata di resistere. Ti faranno fare cose che non vuoi fare e una volta che le avrai fatte non potrai dimenticarle, perché loro non te lo permetteranno. A parte tante espressioni enigmatiche, il soggiorno nel Vermont fa bene a Mabel. Nuotare, camminare, lavorare per casa la rendono più tonica, più magra, più bella. Ora attrae gli uomini, tipacci da gettare via, ma pure bei ragazzi come Galway, uno dei fratelli di Ev. C’è del denaro insanguinato nel passato dei Winslow. Tanta ricchezza, tanto sangue. Ma anche Mabel ha un segreto da nascondere. Sta di fatto che nessuno sta bene, nessuno è sicuro. Non qui.