Il libro del male che giudica le anime nel profondo: un giallo tanto nero
Il corpo è nell’acqua, sotto Gladshouse. Una giovane donna, nuda, la gola tagliata. Sembra la tecnica dell’Assassino di Natale, ma non può essere, il boia di Edinburgo è stato ucciso in carcere da poco! A questo punto, però, l’ispettore McLean non è più sicuro di niente. È tornato l’incubo dell’uomo che ha ucciso la sua fidanzata ed altre nove giovani, in dieci anni, una per ogni vigilia della Natività. Il titolo è Il libro del male, secondo episodio delle indagini di Tony McLean, messe in scena da James Oswald (in Italia è tra le novità delle edizioni Giunti, 400 pagine 12,90 euro), un autentico fenomeno, l’allevatore-scrittore scozzese partito come self made writer con l’auto pubblicazione in ebook di quelli che si sono presto rivelati dei successi del thriller mondiale.
Sempre a Natale
Il cadavere è stato rinvenuto in un canale. A vista, la morte potrebbe risalire al massimo a trentasei ore. Già nel sopralluogo, McLean mette sotto pressione l’anatomopatologo. Spera che al più presto possa dargli rassicurazioni che le modalità sono diverse dai delitti di Donald Anderson. Perbacco, lo ha appena visto seppellire! A sua volta, la sovrintendente McIntyre spinge Anthony a scoprire l’identità della giovane vittima e accertare il modus operandi dell’omicida, voglia il cielo che la città non debba sprofondare di nuovo nell’orrore del libraio antiquario serial killer. Ma l’esito dell’autopsia delude le aspettative: rapita, tenuta prigioniera da qualche parte per giorni, stuprata e alla fine assassinata con una profonda coltellata alla gola. Corpo lavato accuratamente e messo sotto un ponte nell’acqua corrente. La mano di Anderson. Maledetto!!, ma se è stato pugnalato al cuore dal compagno di cella nella cucina del penitenziario? Tony stesso ha visto la sua bara calare nella fossa. Però, ha pure avuto la sensazione di incrociarlo in strada, di sfuggita, dopo il funerale. Paranoia da brama di vendetta inappagata?
Audrey, la nuova vittima
La nuova vittima si chiamava Audrey, ventenne homeless volontaria, per raccogliere materiale da trattare in un libro. Glielo suggerisce Jo Dalgliesh, l’insopportabile giornalista che sta facendo fortuna con un bestseller spazzatura sull’Assassino di Natale e la sua macelleria. La cronista butta lì un’ipotesi: a questo punto è certo che il colpevole fosse Donald Anderson? Era attempato, ma snello, fisico nervoso, capelli rasati come un monaco. Sosteneva di essere stato costretto ai delitti dal Liber Animorum, il libro delle anime, un volume antico, che si nutriva della sua anima e lo spingeva a rapire, stuprare, uccidere. Come se non bastasse il fantasma di un assassino tra i piedi, un altro serial killer in azione o il redivivo librario che continua ad incrociare i suoi passi, la vita di Tony si complica per un incendio che gli distrugge casa. E quello stoccafisso dell’ispettore capo “Poldo” Duguid non gli dà tregua con la sua visione burocratica delle indagini di polizia. Non è un grande momento per McLean, ma neanche l’omicida se la passa bene. L’ha fatta grossa: quella Audrey che ha sequestrato, violentato e ucciso era Violet, la figlia di un gangster. “Rasoio” McDougal ha saputo che Anthony ha perso una persona cara in circostanze analoghe: me lo trovi ispettore, me lo trovi e lo catturi. Al resto penso io. Lo afferra per il braccio, con una presa più disperata che minacciosa. Certo che per essere un emulo o lo stesso Assassino di Natale, ora si mette a fare gli straordinari. Un’altra giovane donna, nuda, gola tagliata, legata alla base di un ponticello in un corso d’acqua.
Liber Animorum
Per tutto il processo Anderson, l’avvocato difensore aveva insistito sull’infermità mentale del commerciante di libri antichi. Assistendo alle sedute, McLean reprimeva a stento l’impulso di gettarsi avanti e strangolare patrocinatore e patrocinato. Ed ecco il giallo virare verso il paranormale. Un anziano ex anacoreta contatta il poliziotto e gli rivela che Donald era stato accolto nel monastero, nonostante fosse allora troppo giovane e che in virtù della sua purezza gli era stato affidato in custodia il Liber Animorum, il principale tesoro del cenobio e la più grande maledizione. Un volume terribile, capace di giudicare l’anima di chi lo legge. Se ritiene che non sia all’altezza se ne impadronisce e ad ogni anima che ruba, diventa più forte e feroce. Anderson lo ha letto. Il libro demoniaco ha pronunciato il verdetto. Ora, il Liber è scomparso.