Dannati di Glenn Cooper
Per leggere questo libro non occorre una laurea in meccanica quantistica. Faccio questa premessa perchè imbattendovi nelle prime pagine di Dannati di Glenn Cooper sembra di aver acquistato un libro di chimica-fisica. L’imbarazzo verso certi termini e concetti dura pochi capitoli. Giusto il tempo di capire (più o meno) di cosa tratta l’esperimento Ercules I. Ma andiamo per gradi.
La trama
Emily e John sono una coppia, che più diversa non si può: lei, un fisico teorico; lui, ex combattente nelle guerre più atroci della nostra epoca, ora responsabile del servizio sicurezza al MAAC (Massive Anglo-American Collider), dove lavora Emily. La tensione è alta durante l’esperimento del secolo: riportare in funzione un acceleratore di particelle andato distrutto due anni prima e riportato all’originale splendore dopo diversi milioni di dollari spesi per le riparazioni. Tutto per trovare delle particelle chiamate gravitoni. Durante l’esperimento però qualcosa va storto: Emily scompare e al suo posto compare un uomo. John non si dà pace e fa di tutto per far ripetere l’esperimento e trovarsi in un modo e nell’altro nello stesso posto in cui è finita Emily. La realtà supera l’immaginazione: sono finiti all’Inferno, o Oltre come lo chiamano quelli del posto.
La critica
La genialità di Cooper sconvolge ancora: la cura per i particolari e i dettagli è quasi maniacale, sfiorando il genio di Stephen King. Il modo in cui lo fa, le parole che usa ci rendono vivide e reali le emozioni e le sensazioni dei protagonisti… ed anche l’odore. E già, perché caratteristica peculiare di questo Oltre è la perenne presenza del tanfo di morte, l’odore della decomposizione che fanno di John ed Emily, gli unici vivi in un regno di morti, delle “prede” prelibate proprio a causa del loro odore, così insolito e gradevole all’interno di quel calderone. Ci sono, in questo romanzo, persone realmente esistite e che si sono contraddistinte nella storia dell’umanità per la loro crudeltà: da Enrico VIII, che fece giustiziare le sue mogli, a Heinrich Luitpold Himmler, “un maledetto nazista, uno degli ufficiali di Hitler”. L’intreccio tra presente e futuro è ben costruito: nonostante i paroloni usati, dovuti alla tematica così complessa, non viene ostacolata la narrazione che resta fluida e coinvolgente. Sono molti i personaggi che entrano ed escono nella storia, ognuno con il suo carico portante per lo svolgimento della trama. Alla fine forse son talmente tanti i nomi e le vicende da ricordare che si ha la sensazione di perdere il filo e c’è un momento di smarrimento, ma poi ogni tassello recupera il suo posto. Sicuramente ci vuole un po’ di attenzione nella lettura e proprio per la trama così intricata non può essere considerato un “libro da spiaggia”, ma non è neanche proibitivo. Ripeto, i “brutti” paroloni si trovano nei primi capitoli: io ho studiato chimica all’università, quindi ammetto che mi ha fatto piacere rileggere di certi argomenti (non tanto del solenoide che è stato l’incubo dell’esame di Fisica 2), ma sono certa che questo romanzo troverà un pubblico molto variegato, perché in fondo in fondo c’è una storia d’amore che porta le redini del racconto. L’unica domanda che dovreste porvi ora è: ci sarà il lieto fine? Riuscirà John a ritrovare Emily nel mondo dei Dannati? E soprattutto, Emily perdonerà John? (eh già, perché non vi ho detto che la sera prima dell’esperimento Emily ritorna a casa e trova John in compagnia di una donna mezza nuda…). Conoscete già La mappa del destino e I custodi della biblioteca di Glenn Cooper?