Chi manda le onde di Fabio Genovesi
In un paese schiacciato tra la montagna e il mare, a volte può succedere di vedere le persone più strane e diverse avvicinarsi, scoprirsi, fondersi; arrivando a comporre un mosaico ricostruito un po’ a caso da chissà quale mano, ma che, a vederlo da lontano, crea un disegno perfetto, completo di ogni sfumatura.
È quello che succede a Forte dei Marmi. È quello che succede ai protagonisti della storia. Persone con apparentemente niente in comune che si attraggono, scoprendo di contare l’una per l’altra; tenuti insieme da un destino che finisce per travolgerli, o forse dalla vita stessa che, da sola, ha deciso che è proprio così che doveva andare, sconvolgendo la superficie calma delle loro esistenze.
E allora ecco Luna, una bambina albina di tredici anni, pelle chiarissima e occhi che possono vedere le cose solo con l’immaginazione, o attraverso altri occhi, quelli di Luca, suo fratello, amante del surf, spirito libero e ribelle, che le racconta il mondo a parole. Entrambi attratti dal mare, un po’ amico e un po’ nemico, ma che, in ogni caso, completa il loro essere, rappresentando tutto quello che sono. A loro due, poi, aggiungi Serena, la loro mamma, che da sola ha cresciuto queste due straordinarie creature. Una donna bellissima che, per contrasto, si veste con abiti militari; perché ormai è da tanto che ha capito che la vita è una lotta che lei ha intenzione di combattere, anche quando il dolore ti investe in pieno e sembra che proprio non ne valga la pena.
Potrebbe bastare così. Ma, come il mare manda doni lasciandoli sulla spiaggia, così è la vita che, quando meno te lo aspetti, ti manda altre anime, spesso alla deriva, sperse come te, al tempo stesso, però, cariche di significato, capaci di salvarti.
E allora ecco anche Zot, un bambino misterioso venuto da Chernobyl o forse direttamente da un’altra epoca, visto che parla come un anziano e canta canzoni di Claudio Villa; poi c’è Sandro, insieme ai suoi amici Rambo e Marino, quarantenni che si comportano come ragazzini, sempre imprigionati nelle loro camerette da liceali, senza ancora aver capito bene cosa fare della loro vita; infine c’è Ferro, un bagnino in pensione dai modi rudi, con le sue storie d’altri tempi, impegnato a difendere tutto ciò che gli rimane, la sua casa, dall’arrivo dei russi, che vogliono conquistare la Versilia.
Ecco, adesso il quadro è proprio completo. Al centro di tutto, però, c’è sempre il mare che arriva, lascia o prende qualcosa e poi torna indietro… il mare che, inevitabilmente, manda delle onde, dalle quali possiamo essere travolti, oppure solo colpiti, riuscendo a restare in piedi, ad andare avanti e aspettare che un’altra onda torni a sconvolgere nuovamente tutto.
La critica
Fabio Genovesi in Chi manda le onde ci racconta le vicende di persone semplici, come noi, che devono affrontare le sfide che la vita gli riserva; descrivendo il processo di crescita interiore dei protagonisti, segnato della perdita e dal dolore. Un dolore che non risparmia nessuno e che, inevitabilmente, cambia tutto, ma che, quando meno te lo aspetti, può essere alleggerito.
Per questo è anche il romanzo della sensibilità e della freschezza, che ritroviamo nel linguaggio, che ci vedere i personaggi come se fossero qui, come se li conoscessimo per davvero. Diventa così, un libro da leggere, ma che si potrebbe anche guardare, ritrovandolo nelle nostre vite di tutti i giorni.
Quindi, tutto quello che dobbiamo fare, è sederci anche noi sulla riva, e, dolcemente, lasciarci trasportare.