Professione Lolita - "Finché non fottiamo il mondo" Professione Lolita - "Finché non fottiamo il mondo"

Professione Lolita – “Finché non fottiamo il mondo”

PROFESSIONE-LOLITA-570Daniele Autieri ci conduce attraverso le storie di quei ragazzi/e che troppo spesso hanno invaso le pagine della cronaca romana prima e nazionale poi in questo periodo. Storie di adolescenti della Roma bene che si intrecciano con quelle dei piccoli boss di periferia per sbattere poi contro la malavita vera, quella che non concede sconti. Professione Lolita (edito da Chiarelettere) è il titolo del romanzo di Autieri: tra le vite narrate vi sono anche quelle delle baby squillo dei Parioli. Autieri conosce bene le loro avventure: le sue inchieste per Repubblica hanno rivelato i retroscena delle baby squillo e di Mafia Capitale e portato all’arresto di Furio Fusco, il fotografo delle minorenni. In Professione Lolita sono presenti molte scoperte inedite fatte dal giornalista durante le sue indagini.

La trama

Le strade dei Parioli scorrono veloci sotto la moto fumante di Malphas e i suoi slogan neofascisti. Lalla e Jenny bevono alcol a piazza Fiume mentre una bustina di cocaina le attende nella borsetta. Quindici anni la prima, quattordici la seconda. Ridono come adolescenti mentre si raccontano gli ultimi rapporti sessuali avuti per qualche spiccio e progettano il loro futuro da giovani puttane a pagamento.

Il loro obiettivo è fare tanti soldi ,“fottere il mondo”. Vogliono sfruttare quei vecchi borghesi che godono nell’andare con due poco più che bambine e poi tornano a casa dalle loro figlie. Intanto nel suo studio fotografico K trova la prossima preda per soddisfare i suoi desideri e quelli dei clienti.

Fairy non si piace, attende che la vita le risponda; quella risposta tanto attesa le arriverà da Facebook. Chicca gira con il suo orologio nuovo avuto in regalo dal papà e non dal papi. Il maresciallo Eugenio Marchesi osserva da lontano lo scorrere di queste vite con l’occhio di chi nel fango c’è vissuto e dal fango si è voluto rialzare.

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Questi i giovani che vivono tra i bar, i locali e le piazze della Roma che conta, in quei quartieri presi a significato di ricchezza e benessere. Nelle vite degli adolescenti di Professione Lolita il benessere non c’è. Ci sono soldi che si hanno di famiglia e soldi che si vorrebbero e si ottengono grazie allo spaccio della droga e allo spaccio del proprio corpo. Ci sono sofferenze silenti e genitori assenti, amicizie vere e tradimenti. Loro sono le vittime inconsapevoli di un sistema che gli sfrutta facendoli sembrare cacciatori.

La critica

Daniele Autieri racconta le vite dei giovani senza giudicarle, le osserva come uno scienziato scrupoloso e le porta alla conoscenza del lettore. Usa il romanzo per narrare l’enorme bagaglio di informazioni raccolte durante le sue indagini come giornalista investigativo, sembra farlo per mettere uno specchio davanti ai volti di chi da quelle vite sta traendo profitto.

Il linguaggio è duro e volgare, la romanità e lo slang giovanile non sono ammorbiditi: tutto è lasciato alla verità. Una verità che oggi esce alla luce per la sua notiziabilità e che per molto tempo è stata taciuta e velata da un perbenismo imperante nei salotti bene.

Daniele Autieri, presenta il suo romanzo: Piccola curiosità. Tutti conosciamo la Lolita di Nabokov, ma avete mai sentito parlare di Lolito? di Federica Rondino federica.rondino@gmail.com

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