La porta di Liv di Kerstin Gier, il secondo capitolo della Trilogia dei Sogni
Kerstin Gier è tornata! E con il suo ritorno arriva l’attesissimo secondo capitolo della saga Silver: la trilogia dei sogni.
La trama
La porta di Liv svela nuovi misteri e ci lascia con altri punti interrogativi che non fanno altro che accrescere l’impazienza di leggerne la conclusione. L’identità di Secrecy è ancora un mistero, come misteriosa è la presenza che si aggira tra i corridoi su cui si affacciano le porte dei sogni. E c’è preoccupazione e ansia anche sulla sorte di Mia, la sorellina di Liv, che d’un tratto diventa sonnambula. Inizialmente la cosa non provoca molto sgomento, perché in passato la stessa Liv ha sofferto di un breve periodo di sonnambulismo, terminato da solo; quindi si pensa ad una semplice propensione familiare. È quando Mia sta per gettarsi da una finestra che scatta il campanello d’allarme: che ci sia qualcuno che la sta manipolando attraverso i sogni? A quale scopo? E se il vero bersaglio fosse Liv? Secrecy continua a disseminare dissapori tra i giovani liceali e la cosa ancora più strana è che il bersaglio preferito sembra essere proprio Liv: con il suo amore per Henry, con il suo passato non sempre facile, e con la vedetta nei confronti di Mrs Spencer senior che finisce in prima pagina (e non solo sul giornale scolastico), attirando su di sé l’odio di Florence e la delusione di Grayson.
La critica
Kerstin Gier sa il fatto suo e ce lo dimostra con questo nuovo fantasy che, come il precedente, cattura l’attenzione dalla prima pagina. Ho letto La porta di Liv tutto d’un fiato e non è cosa semplice per me farmi apprezzare il genere. A tal proposito sono molto esigente e trovare quindi un libro che riesce a catturarmi così rapidamente è impresa non da poco. C’è suspense e mistero, adeguatamente miscelati con una storia di amore e di amicizia. A tutto ciò va aggiunto un oscuro signore, che si presenta col nome di Senator Morte, che indossa uno strano cappello floscio e che parla per anagrammi. Non ci vorrà molto per capire chi è; la vera domanda però è: perché è lì? “La fine è solo il principio”. Così disse Annabel, prima di sparire dai corridoi dopo il suo internamento nella clinica psichiatrica. Qualcuno si aggira nel mondo dei sogni e non è spinto da buone intenzioni. Tutto sta a voi: avrete il coraggio di aprire la vostra porta? Ebbene sì, proprio voi: la Gier alla fine del romanzo, infatti, lascia le istruzioni per un sogno lucido. E in più una dolce sorpresa: la ricetta dei kipferl alla vaniglia di Lottie (la tata di Mia e Liv) adatti per ogni stagione e per tirar su il morale. Io li ho cucinati seguendo quella ricetta (ed ho fatto anche una variante: gocce di cioccolata anziché mandorle)… una delizia! Un amaro dispiacere regna quando anche l’ultima pagina (dove troviamo una lettera dell’autrice) segna la fine del romanzo. La Gier scrive: “spero che abbiate chiuso questo libro soddisfatti”. Io le rispondo che sono davvero curiosa di leggere il capitolo finale della trilogia, anche perchè finalmente verrà svelata l’identità di Secrecy. Io un’idea me la sono fatta; chissà se avrò avuto ragione? E poi voglio proprio vedere se l’alleanza si farà e se la vendetta verrà attuata. Ovviamente non aggiungo altro per non spoilerare, ma sono certa che vi appassionerà. A voi l’ardua sentenza!