Onora Te Stesso di Benito Gagliardi
Avete mai visto in tv su RealTime la trasmissione Il Boss Delle Cerimonie? Ecco, quella è la dimostrazione di come in alcune parti d’Italia il matrimonio non sia solo l’unione tra due persone, un momento intimo e religioso, ma una vera e propria istituzione, dove la gente fa sfoggio di tutta la sua presunta ricchezza. E sì, perché soprattutto chi si trova in difficoltà economiche sfrutta i matrimoni per rivendicare la propria posizione e salvare le apparenze. Lo canta anche Daniele Bianco, cantante neomelodico, nelle sigla finale del reality.
Anche Gennaro, protagonista de Onora Te Stessa – scritto abilmente da Benito Gagliardi per 0111 Edizioni – si trova ad affrontare il grande giorno dell’amata figlia e pur di far ciò si è spinto al limite, chiedendo loschi aiuti pur di dare alla sua polpettina un degno festeggiamento.
Unico laureato in famiglia di onesti lavoratori, Gennaro ha sempre dovuto fare i conti con l’opinione della gente, in una società che ben poco tollera gli studenti, riducendoli semplicemente a fannulloni ed esaltando invece chi lavora duramente per sfamare la famiglia. Si sa, nelle piccole realtà tutti sanno tutto di tutti e, per quanto i panni sporchi si lavino in casa, la gente mormora. E fu per questo che Gennaro dovette lasciare il suo primo grande amore, perché “impura” e non degna di una così buona famiglia. Il suo primo grande rimpianto, un nome e un sorriso che porta sempre dentro il suo cuore, al sicuro dalla gente troppo indiscreta. Forse si deve a ciò la tenacia nel voler riscattare la sua persona.
E quale migliore occasione del matrimonio di sua figlia per far vedere a tutti chi è diventato? Certo, un po’ di soldi avrebbero fatto comodo ed ecco che entra in scena Nino D’Angelo (non il cantante, ma gente di malaffare ndr). Ed è proprio lavorando per lui che Gennaro ha una serie di sfortunati eventi che gli provocheranno una rottura profonda nell’anima, e grazie ai quali riusciremo a comprendere cosa l’abbia spinto a fare scelte spesso discutibili.
Un racconto che punta a rivelare situazioni non troppo distanti da noi, che in un modo o nell’altro ci fanno riflettere e soprattutto ricordare di come nelle piccole realtà sia difficile emergere, seguire i propri sogni e le proprie aspettative, perché bisogna sempre piegarsi all’opinione della gente sempre pronta a sparlare e giudicare.
Ed è proprio in questa condizione di costrizione che vengono prese scelte affrettate e a volte sbagliate, ci si allea con i forti oppure ci si allontana dal proprio paese, perché siamo certi che andando lontano, scappando, ci sia un futuro migliore, un nuovo sogno da inseguire e chissà magari anche la forza di realizzarlo. In fondo però “ci accorgiamo di quanto è bella la nostra terra solo quando siamo lontani da lei”.
Gagliardi non si risparmia e con una cruda schiettezza ci narra una realtà, la sua realtà che potrebbe essere tranquillamente la nostra. Alla fine, però, l’importante è fare la scelta giusta: non contano più i nostri errori, le scelte sbagliate, le opinioni forvianti: quello che conta è onorare se stessi.
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