Intervista a Rosa Ventrella, autrice de Innamorarsi a Parigi
Dopo aver letto e recensito il suo ultimo libro, Innamorarsi a Parigi, la scrittrice Rosa Ventrella risponde alle nostre domande.
Nel romanzo Innamorarsi a Parigi scrive dal punto di vista maschile. Cosa l’ha spinta a fare questa scelta? È stato difficile calarsi nei panni di un uomo?
Mi piaceva provare a parlare di amore, passione, ossessione dal punto di vista di un uomo. Ho sempre considerato gli uomini più duri, meno istintivi e fragili quando si tratta di sentimenti, così ho voluto sperimentare questo viaggio nell’universo maschile. Di certo è stata un’esperienza bellissima, visto che l’ho condivisa passo dopo passo con mio marito. Le emozioni e le reazioni di Giulio sono viste attraverso i suoi occhi. Un viaggio emozionante che sicuramente vorrò rifare!
Cos’ha ispirato questa storia?
Una volta, molti anni fa, mio marito mi ha detto che, se anche ci fossimo persi di vista per un po’ (abbiamo vissuto molti anni a distanza prima di sposarci), lui era convinto che in ogni caso sarei stata nel suo destino, e prima o poi ci saremmo ritrovati. Questa affermazione mi ha talmente colpito che per anni ho riflettuto sull’idea di scrivere un romanzo sulla forza del destino. Innamorarsi a Parigi è il libro cui ho lavorato per più tempo. Volevo che rendesse esattamente l’idea della complessità dei sentimenti che possono legare un uomo e una donna. L’idea che avevo nella mia testa e nel mio cuore, ovviamente. Di solito impiego cinque, sei mesi per scrivere un romanzo, Innamorarsi a Parigi è nato dopo circa due anni di lavoro, per questo è il libro cui tengo di più in assoluto.
C’è un legame particolare per lei con la città di Parigi?
Parigi è una città decisamente affascinante. Nel periodo storico in cui è ambientato il romanzo, poi, gli Anni Trenta, credo che il fascino della città fosse ancora più ipnotico. Innamorarsi a Parigi parla di una famiglia di emigranti, ambientarlo in America mi sembrava una scelta troppo banale, così ho optato per la città dell’amore e per i suoi club esclusivi. Si tratta poi di una città che pullula di artisti, quindi faceva decisamente al caso mio, visto che Giulio e Annette sono due artisti.
Da dove nasce la sua passione per la scrittura?
La passione per la scrittura mi accompagna sin dall’adolescenza. Impazzivo per i racconti di mia nonna, un’autentica narratrice, per le sue storie di guerra e di emigrazione. A lei devo il mio amore per la Storia e per la scrittura. Non potrei farne a meno, scrivere è una parte essenziale della mia vita, una specie di droga buona!
Ha già dei progetti per il futuro?
Molti progetti per il futuro. Intanto è già pronto un nuovo romanzo, una storia di donne (sono tornata al mio primo amore, diciamo così) e poi sto lavorando a un altro romanzo che sarà pronto a breve. Ho tante idee e tanti personaggi che chiedono con insistenza di avere una loro storia. Bimbi permettendo, ogni ritaglio del mio tempo è dedicato alla scrittura!