Il guardiano del faro di Camilla Läckberg
Il guardiano del faro di Camilla Läckberg ed.Marsilio
Uscito nel mese di ottobre, il nuovo romanzo della notissima autrice svedese è già un successo. Pubblicato in Svezia nel 2009 ma soltanto ora tradotto un Italia, Il guardiano del faro è il settimo libro che vede protagonisti la coppia Erica Falk e Patrick Hedstrom, scrittrice lei, poliziotto lui, che indagano ognuno a suo modo negli omicidi che accadono nella loro cittadina.
Avevo letto il primo successo La principessa di ghiaccio (2010) e, nonostante una trama noir ben fatta, mi aveva convinto poco nell’articolazione della scrittura e nella definizione dei personaggi. Sarà che venivo fuori dalla lettura di Millennium Trilogy di Stieg Larsson e quindi trovare altrettanta abilità di intrecci e suspense non era facile: di certo la nuova promessa svedese non mi aveva convinto.
La trama
Tutti i romanzi di Camilla Läckberg sono ambientati a Fjällbacka, la cittadina natia della scrittrice che si trova in riva al mare, nota perchè Ingrid Bergman vi trascorreva le vacanze estive.
I protagonisti sono sempre Erica e Patrick che, reduci da disavventure personali, mantengono sempre saldo il loro rapporto e la loro dedizione al lavoro.
Questa volta si trovano ad affrontare un omicidio misterioso e oscuro: un giovane ineccepibile viene trovato assassinato. La sua vita è alquanto anonima e semplice. In cosa può essere stato coinvolto? Che legame può avere Mats con la sua antica fiamma Annie che improvvisamente ritorna al paese dopo decenni?
Le storie si svolgono su più piani, indipendenti ma con un filo rosso che, legandole, porta pian piano alla soluzione.
Annie ripiomba nella sua isola col figlioletto di 5 anni malato, si sistema nella sua casa al faro a Graskar, nominata da sempre Gastholmen, l’isola degli spettri. Perché è lì? Ricorda solo di essere scappata dopo la morte del marito con le mani imbrattate di sangue e teme di essere raggiunta. Perché? Chi l’ha ucciso vuole anche lei e il bambino? Quale passato avvolge colei che era la bellissima della città, la più corteggiata e amata, perché ritorna soltanto ora dopo così tanti anni?
Poi c’è Madelaine con la sua storia di donna vittima di violenze e il suo martirio a ritornare dal marito-boia per non mettere in pericolo la vita dei figli.
E poi c’è Emelie. Una storia triste la sua, una storia nel suo tempo. Piccola, dolce e mansueta, disillusa e sottomessa che dal 1870 abita l’isola senza mai lasciarla.
La sua “presenza” con i figlio Gustav è un conforto per Annie e un’illusione a perseguire il suo intento.
A loro è legato Mats? Chi può averlo ucciso? E i suoi genitori… chi potrà mai più consolarli?
La critica
Il guardiano del faro è da considerarsi davvero avvincente. La Läckberg non solo ha fatto centro ma ha saputo intessere una trama ben articolata e ricca. Lo svolgimento su più piani dell’azione, tipico ormai dello stile moderno noir, tiene altamente vigile l’attenzione del lettore preannunciando imminenti collegamenti e rivelazioni.
Il ritmo della scrittura è decisamente alto e l’ho trovato molto più sostenuto rispetto al primo romanzo.
Anche la descrizione dei personaggi è maturata. Le loro storie sono complete e ricche, la loro psicologia è densa. Su molti aleggia un passato tormentato, ma tutti sono ben delineati e inquadrati nella storia. Storie minori di normale quotidianità fanno entrare chi legge nella veridicità della narrazione. Si vive a contatto con i cittadini e con le loro abitudini e tradizioni. Fjällbacka è descritta benissimo, attraversando le sue strade, il porto, godendo del panorama, fin quasi ad annusare il mare.
I profumi delle case in legno, gli amori e i dissapori, le tragedie e lo sconforto tengono viva l’attenzione, l’interesse e la curiosità.
Quando esordì, Camilla Läckberg fu definita l’erede di Stieg Larsson. A mio parere di sicuro si ispira e un po’ lo richiama, però non lo raggiunge ancora per enfasi e stile narrativo.
Attualmente è in onda su LaF una serie di fiction dal titolo Omicidi tra i fiordi su sceneggiatura della signora del giallo, che ben rendono visivamente ciò che nei libri è descritto.
In ogni caso è una lettura che consiglio per tenere desto il brivido dell’imprevisto o per regalare, come strenna di Natale, momenti di lettura piacevoli.
Non mancate di leggere anche altre due recensioni, sempre dedicate ai libri della Läckberg:
Annalisa Andriani
Azandriani@gmail.com
Tw @azandriani