C’era una volta la Rivoluzione: un noir dal gusto amaro
Cosa accade nella Costa Smeralda quando le luci della ribalta estiva a poco a poco si spengono? Quando le star e starlette che affollano strade e locali fanno le valigie e di turisti rimane solo il ricordo? Le ombre scendono, i problemi taciuti durante il periodo bollente vengono alla luce e le belle ville possono macchiarsi di sangue.
Due uomini, due amici di antichi ricordi incassettati e mai dimenticati, si incontrano nella terra della loro infanzia dove correvano e giocavano, per ritrovarsi adulti con due vite contrapposte.
Nicola Carta, figlio di un carabiniere ucciso in circostanze non meglio definite è diventato commissario; Giuseppe Falchi, di origini contadine, invece, è diventato l’imprenditore delle notti proibite della Costa. Tra di loro l’assassinio di una giovane, Paola Moreno, prostituta d‘alto bordo e dalla bellezza rara. Sull’omicidio l’ombra della droga e dei signori della Vodka. Sul delitto della ragazza indagano il Commissario Carta e la sua squadra tra silenzi e menzogne.
La narrazione si sviluppa su diversi piani temporali che svelano lentamente le trame di una storia che ha radici negli anni ‘50 e non già nei presenti ’80, quando Paola viene ritrovata morta.
Filippo Pace, con sottile eleganza, immette nella trama tematiche che vanno oltre alla storia centrale. Troviamo la caduta del muro di Berlino e gli anni ’70, quelli della rivoluzione giovanile in cui un non ancora adulto Nicola dice all’amico Giovanni (il primo poliziotto, l’altro manifestante):“tuo padre ha venduto tanto. Tu sei ricco. Che cosa vuoi cambiare”. Sulla bocca del giovane ricco rivoluzionario l’affermazione: “la massa non è in grado di intendere e volere se non è risvegliata da artisti e intellettuali di Sinistra”.
Il destino porterà i sogni di Giovanni e Nicola lontano da quelle strade in cui tutto era possibile, gli farà percorrere amori e fallimenti, gli metterà davanti alle loro verità e gli farà essere protagonisti attivi di una storia che racconta i mali della contemporaneità.
C’era una volta la Rivoluzione è un noir contemporaneo ben sviluppato in cui l’autore non cede alla tentazione della parola, decidendo di usare solo quelle necessarie mai scelte casualmente. L’autore manifesta una maturità nella scrittura che sicuramente gli permetterebbe di macchiare d’inchiostro molte più pagine. Da sottolineare anche la scelta di affidare la copertina del libro, edito da Cultura e Dintorni, all’artista Verdirosi.
C’era una vola la Rivoluzione è edito da Cultura e dintorni; è disponibile per l’acquisto su Ibs (7,20 euro).