Cara, porto fuori il cane
Il libro “Cara, porto fuori il cane” è un giallo avventuroso, caratterizzato da un susseguirsi di colpi di scena e di luoghi, fino all’epilogo finale.
Nella trama avventurosa e incalzante, tesa a interessare il lettore e accompagnarlo in modo avvincente e piacevole fino alla fine, sono però inserite alcune caratteristiche che hanno l’intenzione di rendere il racconto qualcosa di più di una semplice vicenda thriller.
Il protagonista è una persona normale, che rispecchia in modo abbastanza evidente la figura dell’autore, pur con un nome, Marco, di fantasia.
Rientrando un pomeriggio a casa Marco scopre che gli sono stati rapiti l’amata moglie e il fido cane, e i rapitori gli hanno lasciato solo un biglietto con alcune indicazioni su come raggiungerli. Egli parte allora per un rocambolesco inseguimento che da Torino lo porta prima sulle coste e sulle alture del golfo Paradiso, presso Genova, e successivamente in Brasile al pittoresco mercato domenicale di piazza della Repubblica a San Paolo e poi alla funivia del Pan di Zucchero a Rio de Janeiro.
Man mano Marco scopre che, a sua insaputa, è stato coinvolto in una losca vicenda di spionaggio e traffico di armi. Pian piano arriva a capire che tutto è partito da una sua recente visita a Gerusalemme.
Infatti , nella parte finale del libro, il protagonista si reca fino ad Israele, nel tentativo di arrivare a capo della vicenda, e finalmente ritorna in Italia dove l’aspetta l’epilogo.
Come detto l’autore ha cercato di rendere la trama avvincente in modo da rendere la lettura del romanzo piacevole e scorrevole. Allo stesso tempo la storia permette però a Marco di descrivere con immediatezza e un velo di nostalgia gli incantevoli luoghi visitati, che spesso sono lo spunto per rituffarsi con la memoria in momenti felici del passato, trascorsi insieme alla moglie rapita ,in quelle località.
Tra queste descrizioni spiccano la frequentata Jaffa Road a Gerusalemme, il Forte Diamante a Genova, la baia di Guanabara in Brasileed una piccola chiesa, ricca di Azulejos a Rio
In questi casi il paesaggio si trasforma in una memoria nostalgica di un passato e in una speranza per il futuro, nell’angoscia del presente temendo di non riuscire a salvare la moglie.
Queste momentanee pause nel fluire del racconto permettono anche di fare emergere, a tratti, le riflessioni del protagonista, con richiami, oltre che geografici, anche letterari e musicali.
La trama, di cui per ovvie ragioni non possiamo dire di più in questa sede, presenta vari colpi di scena e trovate per avvincere maggiormente il lettore, fino all’imprevedibile finale.
Nel romanzo emergono anche altri personaggi ispirati in parte a persone reali, come la moglie Alice, presente solo in poche scene, ma sempre presente nelle memori e riflessioni di Marco, e anche il cane Gamma, rapito con lei.
Anche ispirati a personaggi reali sono alcuni altri protagonisti, proprietari di cani e frequentatori delle zone in cui Marco era solito portare a passeggiare il suo cane.
Tra i personaggi totalmente di fantasia emerge la ragazza israeliana Shulamid, sorta di agente segreto, che accompagna Marco in una buona parte delle sue avventure, per ricomparire poi nella parte finale della vicenda.
Nel complesso un libro piacevole che si può leggere tutto di un fiato, ma che ci lascia anche qualche spunto di riflessione e la voglia di visitare i luoghi descritti.
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L’autore Pier Giorgio Graziano è nato a Roma nel 1946, è laureato in ingegneria meccanica, sposato, e ha due figli.
Ha lavorato praticamente da sempre nel settore degli impianti a fune (funivie, funicolari, teleferiche etc.) La sua attività lo ha portato spesso a fare viaggi all’estero. A cavallo tra gli anni 70 e 80 ha vissuto per qualche tempo a San Paolo in Brasile.
Il libro è stato autopubblicato a metà Febbraio 2014 ed è disponibile ad esempio su Amazon.