L’equilibrio: il romanzo di Evelyn Levine
L’equilibrio (CreateSpace Independent Publishing Platform su Amazon.it a € 10,00) è il romanzo d’esordio di Evelyn Levine che si snoda attraverso colpi di scena ed una molteplicità di personaggi.
L’EQUILIBRIO: LA TRAMA
L’equilibrio, romanzo fantasy si ambienta ai giorni nostri con excursus negli ’60 e ’70. È la storia di una guerra fra due razze, frutto di sopiti rancori. I lupi bianchi, dopo un antico scontro e dopo la sconfitta, hanno dimenticato e sono andati avanti. I lupi neri (la razza antagonista) non hanno dimenticato, anzi, hanno tramato nell’ombra. Pur avendo vinto, cinquant’anni prima, decidono di riaccendere i vecchi rancori. Si riuniscono e organizzano l’attacco ai lupi bianchi che invece vivono in accordo con gli umani. Ma tutto ruota intorno all’Essere che deve riportare l’Equilibrio. La storia inizia da Sophie, una giovane velista francese che riceve in una tranquilla e assolata baia la visita di un gruppo di stranieri. Non li ha mai incontrati, ma in qualche modo li conosce. Nulla infatti è ciò che sembra. Sophie è il personaggio chiave di tutta la vicenda. Ian, il “lupo bianco”, l’amico Julian, e i due vampiri Yanez e Amaltea devono portarla in Canada per il compimento della missione. I lupi bianchi guidati da Jerome Campbell affronteranno fino all’ultimo i lupi neri. Ad affiancarli il clan di vampiri guidato da Arno Mikkelsen. A favore dei lupi neri invece con il suo gruppo di vampiri ci sarà Claude che non ha affatto deposto l’ascia di guerra contro Sophie e la sua famiglia. Una lotta difficile, e ricca di imprevisti. Riuscirà nel suo obiettivo l’Essere prescelto e venuto a riportare l’Equilibrio?
L’EQUILIBRIO: LO STILE
L’equilibrio ha una trama complessa, arricchita da numerosi personaggi. L’autrice ha per questo compilato un glossario molto utile nella lettura, in coda al romanzo. La vicenda ha un andamento narrativo serrato che si snoda attraverso digressioni e colpi di scena che non fanno mai perdere il ritmo della lettura. La prosa è fluida, ma allo stesso tempo articolata. Minuziose sono le descrizioni. [“Sophie si alzò in piedi, appoggiando lo straccio nel secchio lì vicino. Ai quattro apparve una ragazza mora, con i capelli lunghi e mossi, gli occhi grandi marroni e la carnagione abbronzata di chi vive sul mare. Il suo portamento denotava una persona abituata all’attività fisica, atletica e agile nei pantaloni di cotone comodi, i piedi nudi e la maglia con un nodo in vita, che non desse fastidio durante le operazioni tipiche di chi sta su una barca”]. Le descrizioni lasciano spazio anche all’interiorità e ai ricordi dei personaggi [Il mondo silente e ammantato si rivelò luminoso; in alcuni punti di un argento accecante, in altri di un azzurro rassicurante. Il bianco pavimento era solido e spesso. Era strano non affondare nella neve sino alle ginocchia, come quando da piccola faceva a pallate con il padre e immancabilmente veniva ricoperta, goffa come era a camminare su una superficie non omogenea].
Lo stile che denota indubbiamente la prima esperienza di scrittura, si rivela nel complesso efficace. Nella storia convergono azione e sentimenti, in una commistione che risulta ben equilibrata. Per essere un romanzo d’esordio e data la complessità della trama l’autrice è riuscita a “non perdersi” e a non far perdere i lettori nella narrazione. Una bella proposta non solo per gli amanti del genere. Una nota da segnalare è l’accostamento di brani musicali ad alcuni capitoli. Evelyn Levine ha voluto far conoscere al lettore la colonna sonora del suo percorso di scrittura o anche la musica che le ha ispirato un personaggio. Dove non è presente è perché secondo l’autrice il silenzio è il suono più adatto oppure la scelta è affidata a chi legge e intepreta le emozioni del racconto. L’autrice nel suo sito web ha pubblicato alcuni estratti del romanzo.