Intervista ad Evelyn Levine
L’equilibrio (CreateSpace Independent Publishing Platform su Amazon.it a € 10,00) è il romanzo d’esordio di Evelyn Levine che si snoda attraverso colpi di scena ed una molteplicità di personaggi. I “perché” di questo romanzo nell’intervista ad Evelyn Levine.
INTERVISTA AD EVELYN LEVINE: L’AUTRICE
In questa intervista ad Evelyn Levine, vogliamo inizialmente saperne di più sull’autore.
Un libro si scopre anche attraverso il suo autore. Vuole raccontarsi ai lettori di recensionilibri.org?
Wow, iniziamo dalla domanda che mi mette più in difficoltà. Quattro mesi dall’uscita del romanzo e ancora traccheggio con le note sull’autore e la biografia. Mi dicono che la gente è curiosa e che dovrei descrivere l’autore che vorrei essere. Ma io lo sono già. Il mio rendermi anonima credo dipenda dal mio disinteresse totale per chi scrive il libro o per chi interpreta una parte. A me interessa il romanzo o l’opera in sè. Adoro gli scritti di Gaiman o Gibson ma non mi attrae per nulla sapere chi siano. Mi piace Clooney ma spero di non conoscerlo mai, metti che poi è antipatico! Sembra tanto carino in pubblicità! Sicura che se avessi conosciuto Pirandello mi sarebbe sembrato strano, magari l’avrei evitato e non avrei mai letto nessuna sua opera. Mai toccato penna sino a 10 mesi fa, nemmeno per scrivere un diario. Prima ho vissuto e anche dopo. Sono nata nel ’72 e nel posto dove sono cresciuta, Livorno, le conversazione sull’autobus sono corali e tutti si fanno gli affari degli altri. Trasferita a Milano ho trovato il posto adatto a me anche se nei bar sono presenti solo pezzi dolci e, se chiedi una spuma con la schiacciata alle 9 del mattino, ti guardano come un extra terrestre! Appena apro bocca si sente che sono toscana sia per l’accento che per la labronicità. Sono atea e materialista; credo fortemente nella ricerca e nelle regole…E mi piacciono i bignè allo zabaione. Sono un sacco di altre cose, e il loro contrario, ma immagino che come inizio basti.
INTERVISTA AD EVELYN LEVINE: LA GENESI DEL ROMANZO
L’equilibrio è il suo romanzo d’esordio. Ci parla un po’ della sua “genesi”?
L’anno scorso ho iniziato a praticare Nordic walking. Cammino spesso da sola per circa due ore e mi lascio avvolgere dai pensieri. Un giorno immaginando i miei figli da grandi ho fantasticato su che persone differenti sono e sarebbero state e ho iniziato a pensare a Ian e Julian; da lì cammina cammina è apparsa Amaltea con il suo amico appariscente e improbabile. È come se la storia me la avessero raccontata loro, per cui quando ad Aprile l’ho buttata giù avevo già tutto in mano, compresa la cronologia. Ho scritto un libro per dimostrate qualcosa a me stessa. In pratica l’ho fatto per me, ma come ogni cosa per se stessi, a volte, rimane lì rimandando di giorno in giorno per cui non se ne fa quasi mai di nulla. Quando sono partita mi sono data un obiettivo con dei tempi e delle persone alle quali rendere conto altrimenti non sarei arrivata in fondo e non ci avrei messo impegno. Quando ho aperto word e ho iniziato a digitare sulla tastiera avevo deciso. In fondo la storia l’avevo già. Immagino che se avessi avuto un motivetto in testa mi sarei iscritta a pianoforte e non avrei smesso sino al raggiungimento dello scopo. Scrivere è facile se leggi. Intraprendere lo studio di uno strumento avrebbe richiesto più anni! Parlare di me come una scrittrice non ha molto senso. Sono solo una persona che aveva una storia da raccontare, ho cercato di farlo al meglio.
INTERVISTA AD EVELYN LEVINE: SPAZIO E TEMPO
A quale genere lo sente più affine? Ci parla delle coordinate spazio-temporali in cui ha ambientato la storia?
Al fantasy …Urbano direi. La fantascienza (soprattutto quella demenziale di Douglas Adams) è un genere che leggo volentieri. In realtà divoro di tutto un po’ e quindi spazio dai fumetti della Canepa a Ishiguro, dai gialli di Malvaldi a Sterling. Se sono quello che leggo e ascolto, direi che sono eclettica e forse questo nel romanzo compare. I rimandi temporali del libro riguardano uno squilibrio nel mondo dei vampiri, riversatosi anche sul mondo umano, avvenuto verso gli anni 60. Abbiamo l’inizio della faida fra Lupi neri e bianchi che parte negli anni 80 ed aumenta protraendosi nel tempo sino a sfociare nello squilibrio dei nostri giorni…da dove parte il racconto.
INTERVISTA AD EVELYN LEVINE: I PERSONAGGI
Aldilà della protagonista quali ritiene “personaggi-chiave” della storia (fra i numerosi presenti)?
Sophie nonostante sia la protagonista in realtà è una scusa per raccontare il resto. Non è il mio personaggio preferito, è il mio mezzo. Io amo Arno e tutto lo strazio subito per aver scelto di rinunciare ad una compagna; tifo per Corinna e per il suo destino in qualche modo già scritto dagli altri; mi intenerisco per gli scrupoli di Yanez e mi identifico in Jerome che prende dalla vita tutto il meglio riuscendo, nonostante tutto, ad avere una vita degna di questo nome.
INTERVISTA AD EVELYN LEVINE: PAROLE E MUSICA
In quest’intervista ad Evelyn Levine approfondiamo il legame parole-musica. In alcuni capitoli ha creato un accostamento con un brano musicale. Perché?
Ascolto molta musica, soprattutto camminando aumenta l’adrenalina che mi carica per andare avanti anche quando le gambe dicono no. Spesso per tenere fermo un pensiero e rielaborarlo con più dettagli ascolto anche per due ore lo stesso brano musicale. Ho pensato che il lettore avrebbe apprezzato conoscere quali brani mi hanno aiutato nella stesura mentale della storia oppure quelli che mi hanno ispirato un personaggio. Dove non è presente è perché secondo me il silenzio è il suono più adatto o per lasciare una scelta.
INTERVISTA AD EVELYN LEVINE: LE DINAMICHE NARRATIVE
Quali sono i romanzi che l’hanno ispirata nella scelta del tema e delle dinamiche narrative?
La dinamica narrativa è stata ispirata (involontariamente in quanto non ci conosciamo) da Bianca Marconero. Quando ho letto Albion non sapevo ancora di avere una storia e men che meno avevo idea di voler scrivere un libro. Sono rimasta folgorata dalla pulizia e dalla bellezza del racconto. Articolato, pieno di personaggi ed allo stesso tempo chiaro, avvincente e lineare. Il tema non l’ho scelto. Non ho buttato giù una storia a tavolino. È stata lei a venire da me, come se avessi visto un film e lo avessi riscritto. L’ho scritto a pezzi, a seconda della “poesia” del momento, infatti steso il primo capitolo ho buttato subito giù la scena di Yanez nel bosco con Julian. Il prologo mi serviva ma non mi appartiene, è lì perché avevo bisogno di un antefatto. Mi sono battuta per l’intramezzo di Daniele. Alcune amiche hanno obiettato che poteva sembrare una storia a parte ma non potevo toglierla. Ognuno è protagonista della sua vita e comparsa in quella degli altri; dal mio punto di vista lui si è preso dello spazio tutto per sè.
INTERVISTA AD EVELYN LEVINE: PROGETTI FUTURI
Concludiamo questa intervista ad Evelyn Levine chiedendole qualche anticipazione sui prossimi lavori.
Ha in cantiere un nuovo romanzo?
In cantiere è una parola grossa…diciamo che la storia è lì che aspetta di essere scritta. Ho buttato giù solo alcuni capitoli di un racconto di fantascienza che ci metterà mesi a vedere la luce considerando le due ore notturne disponibili riservate a e per me!