Ammazziamo il Gattopardo di Alan Friedman, una ricetta per rifare l’Italia
Alan Friedman è forse uno dei giornalisti stranieri che meglio conosce il nostro paese. Per questo motivo, forse, scrivere un libro come Ammazziamo il Gattopardo è stata quasi una conseguenza naturale per chi vuole o vorrebbe risollevare le sorti dell’amata Italia.
Ne Ammazziamo il Gattopardo, con la lucidità e l’acutezza che contraddistingue il giornalista di razza, Friedman pone domande cruciali legate alle sorti economiche attuali, che sono state fomentate da trent’anni di eventi non proprio lusinghieri. Il quesito principale è quello relativo alla natura della crisi atavica e mai sopita degli ultimi anni: è colpa della mediocrità della classe dirigente? Della Germania? Della moneta unica o dell’austerity? Ma soprattutto: esiste una via d’uscita alla strada che prosegue verso un declino conclamato?
L’autore comincia quindi dagli Anni Ottanta – quando l’Italia era considerata la quinta potenza economica – proseguendo fino ad oggi in una analisi che vede protagonisti anche gli ultimi cinque ex presidenti del consiglio arrivando fino a Matteo Renzi, il presunto “uomo nuovo”, facendo luce su retroscena ancora poco noti, gettando luce su alcune vicende deliberatamente omesse.
Ammazziamo il Gattopardo – Il Piano Marshall di Friedman
Ma l’analisi di Friedman non si riduce a se stessa, ma trova una chiave di volta in una sorta di Piano Marshall nostrano, un ambizioso programma in dieci punti per risollevare l’Italia e rimetterla al suo posto di potenza mondiale, vera e non presunta di fasti più o meno gloriosi del passato.
Secondo il giornalista newyorchese, infatti, per cambiare il nostro paese occorre cambiare (tagliare) testa al Gattopardo, al conservazionismo che da decenni è disposto “a cambiare tutto perché nulla cambi”, e per farlo prende a prestito uno dei romanzi classici più significativi della letteratura italiana scritto da Giuseppe Tomasi Di Lampedusa.
Perché il tempo delle mezze misure è terminato e per farlo Friedman dà una “ricetta” semplice quanto efficace:
- abbattere il debito pubblico
- creare nuovi posti di lavoro
- tutelare le fasce più deboli
- tagliare le pensioni d’oro (e i troppi regali dello Stato)
- promuovere l’occupazione femminile
- ridisegnare la pubblica amministrazione (premiare il merito, punire l’incompetenza)
- tagliare gli sprechi della sanità e delle Regioni
- istituire una patrimoniale leggera ma equa
- liberalizzare i servizi nell’interesse del consumatore
- varare una nuova politica industriale di investimenti mirati
Ammazziamo il Gattopardo è edito da Rizzoli e in vendita su Ibs.it a 15,30 euro.