Noi Due di Maria Pia Basso
Il libro Noi Due è un racconto psicologico di un viaggio intorno alla propria coscienza, da parte di una giornalista che, trovatasi ad un bivio della propria vita, scopre per caso un mail sul suo pc. Dapprima riluttante ad aprirla, viene spinta da una certa curiosità che la induce a leggerla. Non sarà un compito facilissimo, poiché lo scritto, articolato sotto forma di diario, non è di immediata comprensione. La misteriosa autrice, che della stessa svelerà solo le iniziali che ne compongono il nome, attraverso la narrazione di un travagliato percorso, condurrà per mano la giornalista ad un’introspezione dalla quale emergerà una figura nuova, più profonda, maggiormente conoscitrice di un Io, fino ad allora ben celato.
Imparerà che “la vita è un sogno e non è necessario chiudere gli occhi per rendersene conto”.
L’amore manifesto per l’esistenza, per la natura e per tutto ciò che di essa fa parte: dagli agenti atmosferici, dal sole, il mare, il cielo, visti on chiave di rivalutazione per quegli adulti sonnolenti ed intorpiditi che dovrebbero scrollarsi da questa apatia, prestando attenzione ai bimbi. Imparare dai piccoli a divenire grandi, è uno dei messaggi sottesi al corposo contenuto della mail, così come la gratitudine verso il mondo dell’infanzia che ha consentito alla donna di ritrovare il “fanciullino” che in essa albergava sia pur in un cantuccio. Riscoprire il senso di meraviglia e di stupore e amare la vita, il più grande dono ricevuto del cui valore, sovente, ci dimentichiamo.
Le protagoniste di Noi Due diventano un’unica anima che si fonde, pur rimanendo distinta, affinché non venga neanche tentato di snaturare le caratteristiche dell’una a detrimento dell’altra. Come due amiche che, mano nella mano, percorrono un sentiero per scoprirne gli angoli più reconditi, gli anfratti sconosciuti alla vista degli abituali passanti. Insieme per cercare di scavare nella miniera della vita e far emergere il senso da attribuire alla stessa; recuperare l’inestimabile valore che fa dell’esistenza la più’ grande pagina che avremmo mai potuto leggere. Il tutto condito, amaramente, dagli inevitabili capitomboli che coinvolgono la vita di ciascuno ma che devono costituire stimolo, non per incattivirsi, ma per trovare il modo di rinascere, fortificandosi ed evolvendosi. Ciò lo si fa cercando di cogliere tutti quei particolari verso i quali ci mostriamo indifferenti, ma che invece non sono altro che piccoli segnali grazie ai quali dare voce all’essenziale, bandendo l’effimero. Vi è una ribellione decisa, ma non rancorosa, a tutto ciò che della vita appare privo di senso e fagocitato da un’apparenza che ci rende miopi e ci fa procedere nel gregge informe che segue un pastore senza sapere perché. E la folla “non ti chiede chi sei; non si chiede chi sei”, perché non serve quando si procede quasi per inerzia, lasciando che il proprio essere si ritrovi in balia di “onde anomale” che ne avviliscono la purezza e la dignità. La giornalista resta sbigottita dalla saggezza della sua misteriosa interlocutrice che vorrebbe tanto conoscere; alla quale vorrebbe aprire le porte della propria casa, facendole varcare quel limite invalicabile che e’ rappresentato dai suoi figli; tre bimbi ancora piccoli che tiene al riparo da tutti, proteggendone sogni e dignità. Realizzerà alla fine del racconto chi sia questa “donna” e da quel momento la sua vita acquisirà una compagna di viaggio da cui non dovrebbe prescindere nessuno e a cui donare fiducia per affrontare le difficoltà della vita e a cui riporre la speranza che la stessa possa essere condotta all’insegna della concretezza e dei valori fondanti, spesso barattati con l’apparenza di una realtà fallace.
Gennaio 17, 2019
Entrare nella anima non è facile lei ci riesce