LA CIGARETTE
I libretti pubblicati dalle Edizioni dell’Angelo sembrano indurre dedizione e devozione all’eleganza restando dalla parte dell’umile semplicità. Anche l’ultima plaquette, la numero sette, che si aggiunge alla collana “Riflessi”, curata nelle scelte editoriali da Alberto Randisi con la collaborazione redazionale di Vincenzo Piazza, afferma l’esigenza di offrire, innanzitutto a se stessi, il piacere di un incontro tra la parola e il segno sposando gli elementi letterari e grafici in una perfetta congiunzione racchiusa in poche pagine dall’inconfondibile veste di sobria eleganza.
Il “trittico” che caratterizza la pagina centrale della plaquette comprende la versione originale della poesia La Cigarette di Jules Laforgue, la traduzione in italiano di Elena Salibra appositamente realizzata per questa edizione e al centro, come specchio ideale che riflette le due versioni del testo, la xilografia incisa da Valerio Mezzetti su legno di testa che illustra, con raffinatezza di segno e interpretazione, i versi visionari e ironici.
Il testo, come scrive Elena Salibra nella nota di presentazione, «…è una poesia d’evasione. Nelle due quartine l’io lirico contempla il fumo della sua sigaretta, per ingannare il tempo, aspettando la morte. E’ rassegnato e senza speranza in questa attesa, nella quale asseconda il suo destino e sfida gli dei fumando davanti al loro naso…»
La poesia è strutturata in due quartine iniziali e due terzine conclusive, «Nelle terzine si snodano delle visioni allucinate di elefanti in calore e di zanzare impegnate in fantastici valzer, mentre il poeta insegue le volute azzurre.»
Più che la restituzione fedele di certe consonanze musicali l’inedita traduzione realizzata per questa edizione ricerca nella scelta dei termini più appropriati un senso di ritmica fluidità e attualità semantica dei versi.
Il finale del sonetto, come rileva ancora Elena Salibra «è molto prosaico e autoironico», ma qui evitiamo di svelarlo e ne lasciamo il gusto della scoperta a quanti, leggendo i versi e osservando l’immagine, avranno il piacere di concedersi un momento di sosta, di devozione, come si diceva all’inizio, al garbo e alla qualità che si realizza nell’assenza di quell’ansia che è ormai il comune denominatore della nostra quotidianità.
L’edizione è a tiratura limitata a quaranta esemplari numerati dall’artista che firma l’incisione originale e dalla traduttrice che firma il colophon.
GLI AUTORI
Jules Laforgue
Nasce a Montevideo il 16 agosto 1860 da una famiglia di origine bretone. Ritorna in Francia, a Tarbes nei Pirenei, ancora bambino, e nel 1876 si trasferisce a Parigi. In questo periodo si sviluppa il suo interesse per la pittura impressionista, per le stampe e le acqueforti e il suo gusto del lugubre e dell’orrido. Muore a Parigi in ristrettezze economiche il 20 agosto 1887.
Elena Salibra
Siracusana di nascita, vive a Pisa dove insegna Letteratura Italiana Contemporanea al Dipartimento di Filologia, Letteratura, Linguistica. Oltre all’attività di ricerca e di insegnamento, prevalentemente rivolta alla poesia tra Otto e Novecento, è poetessa e ha già pubblicato quattro volumi di poesie, inoltre sue poesie inedite sono apparse su “Almanacco dello specchio” (Mondatori 2008), su “Nuovi Argomenti” e recentemente su “Paragone”. È stata tradotta in inglese, tedesco, danese, francese, serbo e rumeno.
Valerio Mezzetti
Nasce a Camaiore (LU) il 22 giugno 1959. Diplomato prima all’Istituto d’Arte “S. Stagi” di Pietrasanta (LU) nella sezione Scultura e Decorazione plastica e poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze nella sezione di Pittura. Inizialmente ha privilegiato le tecniche calcografiche, dall’acquaforte alla maniera nera, e successivamente si è dedicato alla xilografia su legno di testa finalizzata alla produzione di grafiche di piccolo formato e soprattutto ex libris.
Svolge anche attività didattica presso il Liceo Artistico “F. Russoli” di Pisa.