Chiara e le farfalle, intervista all’autrice Lida Vendramin
Torniamo a parlare del romanzo Chiara e le farfalle di Lida Vendramin (qui la nostra recensione), questa volta con una bella intervista all’autrice che ci dà anche una “lezione scientifica” sull’innamoramento.
Quando ha cominciato a scrivere Chiara e le farfalle?
Chiara e le farfalle è nato per gioco. All’inizio voleva essere solo una breve storia da far leggere al mio uomo, Marco, perché stava prendendo le pedate di Luca, il marito di Chiara, poi la fantasia ha preso il volo ed è nata la storia. Ne ho parlato alle mie colleghe di lavoro che, incuriosite, mi hanno chiesto di leggerlo. Si sono divertite e, quasi per scommessa, ci è venuta l’idea di provare a pubblicarlo. Non è assolutamente autobiografico, ma se hai più di quarant’anni ed una storia lunga alle spalle ti ci potrai riconoscere.
Il tradimento, dunque, come catarsi della crisi di coppia? O forse è più la “sorpresa” (che non sveliamo) a dare una smossa alla relazione fra Chiara e Luca?
No, non ritengo il tradimento la soluzione alla crisi della coppia. Intanto i motivi di crisi possono essere molti ed ognuno va affrontato e risolto, se possibile, con un suo percorso. Purtroppo non esiste un rimedio universale. Chiara e Luca vivono una situazione comune a molte coppie che condividono la vita da molti anni. Finché non ti fermi a riflettere non ti accorgi neanche che il rapporto sta attraversando un momento difficile, minato dall’abitudine, dalle problematiche della vita di tutti i giorni e poi non dimentichiamo la dopamina.
La dopamina è un neurotrasmettitore prodotto in diverse aree del cervello; la sua produzione è legata a sensazioni di piacere ed euforia (sesso, buon cibo ad esempio). Il classico colpo di fulmine produce tanta dopamina! Ogni incontro successivo incrementa la produzione di dopamina e di feniletilamina (ha la stessa azione della dopamina ed è contenuta anche nel cioccolato… ecco perché se sei depressa e ti strafoghi di cioccolato ti senti meglio!) ed aumenta il desiderio per il partner, insomma tengono ben vivo il fuoco della passione.
Dopo un periodo di tempo (mesi) alla dopamina si affianca l’ossitocina, un ormone, che stimola sentimenti di affetto, di tenerezza, insomma fa da collante nei legami affettivi e la vasopressina, una sostanza che funziona da neurotrasmettitore ed è collegata alla memoria e spinge alla fedeltà. Quindi la passione, l’attrazione fisica si trasforma in qualcosa di più… Dopo circa 3 anni (alcuni studi arrivano a 6) il nostro cervello si è assuefatto e reagisce in modo diverso. Il nostro partner non ci fa più battere il cuore, le farfalle smettono di volare. I “drogati” di feniletilamina a questo punto si volatilizzano gettandosi in nuove conquiste. Fortunatamente non per tutti è così e ci vengono in aiuto le endorfine, altro neurotrasmettitore con proprietà simili alla morfina che danno calma, sollievo al dolore e riducono l’ansia. Nell’ambito del rapporto di coppia tutto ciò si traduce in una relazione affettiva solida che, talvolta, può portare quasi ad una dipendenza dall’altro.
Questa è biochimica e fisiologia, ma un rapporto di coppia non si può ridurre solo a questo, abbiamo anche un cervello funzionante.
Ed eccoci al punto. Se, improvvisamente come nel caso di Chiara, un corteggiatore segreto ti fa traboccare di dopamina, ti riporta indietro nel tempo di vent’anni, ti fa provare di nuovo delle sensazioni che pensavi di aver perso per sempre cosa fai? Chiara entra in crisi, da una parte ha paura di rovinare il suo matrimonio per una cosa futile, un capriccio… ama ancora il suo uomo, nonostante tutto. D’altronde quelle farfalle che volano sono un richiamo fortissimo. Osare o rinunciare e rischiare di vedere poi il maritino come un carceriere? Nella situazione di Chiara e Luca, sposati da tanti anni, una scappatella che significato ha? È veramente così grave, è un tradimento incancellabile o è solo un piccolo diversivo fine a se stesso, senza strascichi o conseguenze? Il vero amore, l’intesa che c’è fra due persone si basa solo sulla fedeltà sessuale? Per una semplice scappatella butteresti a mare una vita costruita insieme?
Ognuno è libero di dare la sua risposta.
In Chiara e le farfalle c’è poco spazio per i personaggi maschili, fatta eccezione per Luca. Perché questa scelta?
Non è stata una scelta… è successo così. Questo è il mio primo romanzo ed è stato pubblicato senza nessun tipo di revisione o consiglio da parte della casa editrice. È acerbo, ha diversi difetti che forse, con l’aiuto di un addetto ai lavori, sarebbero stati eliminati. Magari mi avrebbe suggerito di introdurre altri personaggi ed altre storie minori per rendere più completa la storia.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati i libri dove le donne non sono più delle eroine tragiche che aspettano l’amato dietro alla finestra, ma un popolo di voluttuose tacco 12. Anche Chiara e le farfalle segue questa scia?
Credo che la figura della donna come eroina tragica sia un pochino superata. La mia Chiara è una delle tante donne che incrocio per strada tutti i giorni. Comunque Chiara non porta il tacco 12… è una sportiva, gira tanto con le scarpe da tennis, i camperos e, al limite, zeppe e tacchi un po’ più bassi
Progetti per il futuro?
Sono un tipo bohemienne, una ragazza peace & love, innamorata degli anni 70… vivo molto alla giornata. Non mi piace, e non mi riesce neanche, fare progetti per il futuro. Vorrei, prima o poi, realizzare il mio sogno di fare in moto un viaggio che parta dal Messico e, passando per le Ande, mi porti fino alla Terra del Fuoco. Ciao… è stato un piacere fare questa chiacchierata con te.
Chiara e le farfalle è edito da Edizioni Creativa ed è disponibile per l’acquisto su Ibs a 11.40 euro.