All’ombra della Piramide: intervista a Roberta Lemma
Intervista a Roberta Lemma, un’autrice che ha scelto il self publishing senza mai chiedere alle case editrici. “Non volevo – confessa l’autrice di All’ombra della Piramide – che una mano estranea ritoccasse qua e la i miei pensieri. Forse anche la pigrizia, il discutere con altri la mia fatica, il mercanteggiare costi e contenuti, non è per me.”
ROBERTA LEMMA
1. All’ombra della piramide è un noir, quanto la scelta di questo genere deriva dalle battaglie che lei personalmente conduce?
La fantasia, per quanto fervida, attinge sempre dalla realtà. Quando ho iniziato la correzione mi sono interrogata molto sulla trama, diviso tra chiare denunce sociali e morali e tra la storia di Nadia e Stefano. Sono arrivata alla conclusione che il bene non è scindibile dal male come non lo è l’amore dall’odio. Abbiamo bisogno del bene per affrontare con vigore il male e dell’amore per sopportare l’odio.
2. Il personaggio di Nadia risulta ben delineato, quello di Stefano un po’ più nebuloso: come mai?
Stefano è un ideale, Nadia la personificazione dell’ideale stesso. Stefano è appunto un’ombra che si aggira tra le varie dimensioni che compongono il nostro strato sociale, politico e religioso, è la mente, conoscitore profondo dello Stato e dell’anti Stato. Pur essendo un uomo in carne e ossa, egli stesso è in conflitto con la sua natura. I troppi anni passati a cambiare pelle continuamente, per aggirarsi libero tra i nemici, lo hanno reso più un entità che un uomo libero di amare e vivere una quotidianità banale. Il suo compito e sogno è riuscire nell’ultima impresa, aggregare tutte le forze sane del mondo dentro un’unica armata e andare alla guerra contro il male.
3. Quanto di lei c’è nella protagonista?
Sembrerà strano, ma mi sento molto più simile a Stefano, soprattutto nei tratti caratteriali e professionali. In Nadia mi riconosco fino ad un certo punto, certo, la sua passionalità è anche la mia, del resto entrambi sono così esplosivi, forti, decisi a tutto. Ammetto di non provare particolare stima per le persone deboli, solite a delegare ogni istante della loro vita. La debolezza, l’ipocrisia, la viltà mi sono insopportabili. Quando ad essere debole è una vittima, mi scatta la rabbia, il senso di protezione. Sento il bisogno di intervenire.
4. Come nasce la trama del libro? C’è un evento reale che l’ha scatenata?
Il libro non è altro che un rigurgito, una implosione improvvisa. Dopo anni passati ad occuparmi, professionalmente e non, di storie ai limiti dell’umana logica e giustizia, ho iniziato a scrivere, una banale forma di sfogo e la consapevolezza che di certe cose, da noi, puoi parlare solo in forma romanzata. Sono tutti eventi reali.
5. Come reputerebbe il finale del suo romanzo: a lieto fine o una sconfitta?
Mi scuso, il finale non lo considero né a lieto fine e né una sconfitta. Per come l’ho inteso io il finale è stato rimandato. Si tratta di una pausa. Quando passi mesi e mesi dietro casi simili, quando affondi così tanto negli anelli infernali, capita di sentire il bisogno fisico e mentale di scappar via e riprendere fiato ed energie. Per me l’intero libro è una prefazione. Ogni argomento è stato volutamente accarezzato, se vogliamo, presentato, ho intenzione di proseguire.
Leggi qui la nostra recensione del libro di Roberta Lemma 😉
L’autrice di All’ombra della Piramide
All’ombra della Piramide è disponibile su ilmiolibro.it (€ 14,00)
Il blog di Roberta Lemma: http://lemmaroberta.wordpress.com