Come ogni dannato giorno di Osvaldo Risiglione
Scritto Da Caterina Geraci il 23 Novembre 2013
“Come ogni dannato giorno” – la cover
Tutti noi sogniamo di avere una vita avventurosa, un lavoro che ci appassioni, una persona al nostro fianco che ci renda felici ma purtroppo a queste aspettative non sempre corrisponde una realtà altrettanto rosea! Diciamoci la verità: quanti di noi riescono a svegliarsi la mattina con il sorriso sulle labbra e la voglia di saltare giù dal letto per dedicarsi alle noiose incombenze quotidiane?
Come ogni dannato giorno racconta proprio di questo. Tanti personaggi che affollano otto mini racconti, otto narrazioni di vita vissuta, accomunati da un unico modo di concepire l’esistenza: come una sfida da superare, una battaglia contro tutti gli imprevisti che possono arrivare a distruggere la quieta routine alla quale, volenti o nolenti, ci si abitua.
La maggior parte dei personaggi che impariamo a scoprire tra le poche ma dense pagine del libro di Risiglione sono abbastanza comuni da poterci identificare in ognuno di essi: c’è il pittore Hermann, innamorato della modella che ritrae in uno dei suoi quadri, il quale ci narra della splendida notte d’amore trascorsa proprio con la sua musa ispiratrice; c’è il poliziotto che si trova ad avere a che fare con l’omicidio/suicidio di due giovani ragazzi; c’è poi uno scrittore, Orlando, in cui non riesce difficile immaginare che l’autore abbia voluto inserire qualcosa di sé, della sua personalità anticonformista, del suo scrivere per l’arte e solo per l’arte, mettendo da parte ogni superflua vanità.
Altri racconti hanno per protagonisti personaggi dei quali non conosciamo l’aspetto fisico, il nome, il mestiere: se fossero un quadro sarebbero delle sagome sfumate. L’unica cosa della quale l’autore ci mette a conoscenza sono i loro pensieri più intimi e le loro aspirazioni nascoste. E anche qui Risiglione ci ha messo del suo. Mi riferisco in particolare al racconto “Dove sono le sigarette?” riferito ad un uomo che si ritrova alle prese con gli attacchi di panico: la descrizione particolareggiata dei sentimenti del protagonista ci fa capire che non è una tematica di cui Risiglione ha semplicemente “sentito parlare”. Ma tralasciando tutte le categorizzazioni, che rischiano di trasmettere un messaggio di monotonia e piattezza del tutto estraneo a Come ogni dannato giorno, ritengo sia utile porre l’attenzione sul racconto a mio parere più riuscito: “Affettatrice”. Esso ha per protagonista una giovane donna che è costretta ad esercitare il mestiere più antico del mondo. In un primo momento siamo portati a prendere le distanze da questa figura “losca”; eppure, se continuiamo la narrazione e ci soffermiamo tra i suoi pensieri per qualche attimo, scopriamo che ha una figlia e che lei è il suo pensiero primario. Si tratta, quindi, di una mamma come tutte le altre. Molto interessante, in questa particolare breve narrazione, è analizzare il modo in cui l’autore ha descritto il mondo visto dagli occhi di una donna, una donna con un passato alle spalle e un futuro che non promette miglioramenti. Sono sicura che tutte le lettrici potranno concordare con me sulla veridicità del personaggio che Risiglione ha saputo creare.
Una narrazione realistica
Osvaldo Risiglione
In conclusione, se dovessi scegliere una sola parola per descrivere Come ogni dannato giorno, userei “realistico”. È un libro senza situazioni fantascientifiche, che non promette false illusioni e soprattutto, che non lascia nulla di scontato. Il lieto fine può esserci, nella vita di alcuni personaggi, come può non esserci; talvolta le storie raccontano uno spaccato di vita talmente tanto breve che non ci è dato neanche di sapere come va a finire.
Eppure, a lettura ultimata, qualcosa resta dentro la mente del lettore. Qualcosa che ha a che fare con un senso di rivincita, di rivalsa nei confronti di questo mondo difficile, e i personaggi di cui abbiamo letto diventano fonte primaria di ispirazione per un cambiamento che dovrebbe avvenire in ognuno di noi. Affinché ogni giorno non sia più come tanti altri “maledetti giorni”, ma sia IL GIORNO, da vivere inseguendo i propri sogni e cercando di migliorarsi sempre più.
Come ogni dannato giorno
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