Quando eravamo foglie nel vento
Clare Moorhouse ha una vita perfetta, moglie di un diplomatico in carriera brillante, vive intensamente prendendosi cura dei figli e dando disposizioni alle sue inservienti perché l’atmosfera in famiglia sia sempre calda e rassicurante. Organizza festini per celebrare la stupefacente carriera del marito e per entrare nelle grazie dei suoi colleghi.
Una vita perfetta?
Una vita che tutti vorremmo avere, si concede ampi spazi di libertà, camminando nella folla di Parigi, fra i boulevard e gli stretti vicoli del quartiere latino. Si ritrova completamente e riesce ad essere se stessa tra i passanti frettolosi e i passi svelti e le mani che si sfiorano per sbaglio. Si sente al sicuro solo quando si muove tra perfetti sconosciuti, la sua disinvoltura è invidiabile, mentre il vento di primavera le scompiglia i biondi capelli.
Tra gli sguardi distratti, nasconde un segreto, custodito da anni nel suo cuore, segreto nucleo della sua vita precedente, che le ha creato una doppia forma di esistenza, di cui nessuno conosce la reale inquietante consistenza. Ma un giorno viene a sapere che deve organizzare un festino per il marito e, mentre dà disposizioni e si attiva per scegliere primule da mettere nel centrotavola e corre di negozio in negozio per rendere il tutto impeccabile, muovendosi con la consueta disinvoltura e prendendosi cura del figlio che presenta qualche problema scolastico, un peso la sovrasta. Perché il marito si avvia a diventare ambasciatore proprio in quella Dublino nella quale è maturato il segreto che nasconde da ben vent’anni.
Gli occhi azzurri di un uomo che credeva morto si riaffacciano prepotenti con tutta la loro realtà. Il passato riemerge con tutta la sua virulenza e la sua vita perfetta potrebbe saltare per aria. Quell’uomo è l’unico al mondo a conoscere il suo segreto e può minare la sua sicurezza e tutta la sua vita intessuta sull’inganno…
Quando eravamo foglie nel vento: il grande debutto di Anne Korkeakivi
Romanzo veramente magistrale, con un plot molto bene intessuto, con una suspense invidiabile, in uno stile elegante e raffinato. Le pagine scorrono fluide e il racconto della relazione intensa che lega madre e figlio puntano al cuore dell’uomo sensibile che conosce bene i valori della genitorialità; la donna è sempre donna, madre, moglie, portatrice di vita eterna e di amore assoluto, ma questa vita così ben intessuta e raccontata viene minacciata dal passato stesso della protagonista, che si sente disorientata e pur resiste di fronte al tracollo di una intera esistenza. Il tema del doppio, tanto caro alla letteratura, fa di questo romanzo un intrigo di passione e morte, la vita sapientemente costruita può tracollare in un attimo e, come si dice nell’Edipo re di Sofocle, in un sol giorno ci si può rivelare a se stessi e vedere la propria vita scomparire.
Un dramma è questo libro, degno della tragedia più alta, che contiene un conflitto tra passato e presente, e il conflitto è tanto più forte quanto insolubile. Sembra che la scrittrice si sia ispirata alla tragedia antica per tessere la tela di questa storia in cui l’identità della protagonista Clare viene messa così prepotentemente in discussione da far prefigurare la fine del tutto, del fatto, amato, costruito, pensato, sognato, realizzato. E sempre il caso che gioca le carte ed è quel maledetto incarico di ambasciatore a Dublino che fa riapparire il passato perché il passato non si può nascondere e almeno una volta nella vita bussa alla porta e chiede il “redde rationem”. Entriamo in profonda empatia con la protagonista che si trova a dover risolvere una tragedia esistenziale nella quale tutti indistintamente ci incarniamo. E come la tragedia greca, il romanzo assume la portata universale di una catastrofe incipiente nella quale tutti noi lettori ci sentiamo coinvolti, perché il destino di un’anima che combatte ogni giorno per la risoluzione di un conflitto è quanto di più antico e attuale al tempo stesso.
Amabile questa figura di donna sola davanti a se stessa, in fuga da se stessa che poi si ritrova nel boulevard di Parigi con disinvolta eleganza che nasconde un tormento, che non può che venire alla luce; ciononostante combatte quotidianamente per il bene della sua famiglia, mentre una forma di vita prende forma e sostanza, l’altra assume contorni sempre più inquietanti fino al momento della rivelazione.
Il testo edito da Garzanti, prima della stessa pubblicazione, è stato celebrato come il debutto più promettente dell’anno, tradotto in più di 15 lingue, è un romanzo giustamente amatissimo nel mondo perché mette in moto sentimenti universali: amore e colpa, redenzione e perdono. Si presume che il testo per la sua profondità dei sentimenti diventerà presto una pellicola cinematografica.
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