Expo 58 di Jonathan Coe: spy story internazionale
Il simbolo della fratellanza fra i popoli, un struttura monumentale che accoglie ed esibisce il bisogno di una pace tanto necessaria quanto anelata. Expo 58 di Jonathan Coe, edito da Feltrinelli e disponibile su Feltrinelli.it a soli €14,45, è un romanzo dove le apparenze si intrecciano lasciando al lettore il piacere di una spy story internazionale, fatta di operazioni di intelligence dove le grandi superpotenze si spiano a vicenda.
“Qui, nei prossimi sei mesi, sarebbero state riunite tutte le nazioni i cui complessi rapporti, i cui conflitti e alleanze, le cui dense, intricate storie avevano forgiato e avrebbero continuato a forgiare il destino dell’umanità. E al centro di tutto ciò, c’era questa fulgida pazzia: un gigantesco reticolo di sfere, interconnesse, imperiture, ciascuna emblematica di quella minuscola unità che l’uomo aveva imparato a dividere solo recentemente, con conseguenze a un tempo allarmanti e meravigliose: l’atomo”.
Expo 58 è il nome dell’opera disegnata dall’ingegnere André Waterkeyn, emblema dell’Exposition universelle et internationale de Bruxelles del 1958. Il primo evento del genere che si presenta dopo la Seconda guerra mondiale.
Il momento politico è molto delicato, sono gli anni della guerra fredda, la tensione tra il blocco della Nato e quello sovietico ha toccato il suo apice. Ma questa manifestazione non è altro che la copertura utilizzata dai servizi segreti delle grandi potenze internazionali per spiarsi a vicenda.
Il protagonista del romanzo è Thomas Foley, uomo di 32 anni impiegato come copywriter al Central Office of Information di Londra. Grazie al pretesto di avere una madre belga, emigrata da bambina in Gran Bretagna, e che suo padre aveva gestito una taverna, Thomas ottiene l’incarico di supervisore del pub Britannia, che sarà costruito sull’Expo per creare un’atmosfera inglese. Un lavoro che costringe il nostro protagonista a trasferirsi per sei mesi in Belgio.
A dispetto di quello che può immaginarsi il lettore, Thomas non è consapevole delle trame ordite alle sue spalle. La sua ingenuità lo conduce a fidarsi di un giovane russo, che poi scopriremo membro del KGB, ad accettare di corteggiare un’americana per distogliere le attenzioni di questa dal russo. Il tutto mentre scompare dal padiglione inglese un prototipo di apparecchio che aveva suscitato le attenzioni del militare russo.
Expo 58 di Jonathan Coe termina nel 2009, Thomas è ormai anziano ma è un uomo che non sa più di chi fidarsi, né quale sia la verità. Domande che lasciano al lettore il piacere dell’interpretazione dei tanti sottili richiami letterari che costellano l’opera, cercando di trovare la risposta di questo intricato rebus di eventi.