Di carne e di nulla, una raccolta di scritti per ricordare David Foster Wallace
Non è sempre facile parlare di scrittori e letteratura. Men che meno lo è quando si parla di un autore così particolare come lo è David Foster Wallace, considerato a pieno titolo come uno dei migliori scrittori contemporanei statunitensi. Oggi, 10 settembre 2013, è nelle librerie, edito da Einaudi, Di carne e di nulla, una raccolta di saggi, interviste e reportage scritti da DFW e che vengono qui assommante postume in un unico volume.
Duecentoquaranta pagine ci raccontano, forse messe assieme con un po’ troppa fretta, le riflessioni personali di David Foster Wallace, pensieri sparsi sull’arte, sul proprio ruolo nel mondo di fine millennio, opinioni sul cinema, note di costume: insomma, tutto il contrappunto non-fiction che l’autore aveva riservato per sé e per i suoi momenti di “pausa”. Spiccano all’interno de Di carne e di nulla anche importanti interviste, come quella rilasciata al critico Larry McCaffery e alle riviste Salon.com e The Believer, e la divertente chiacchierata con il regista Gus Van Sant.
Di carne e di nulla, quindi, si pone come un nuovo libro per conoscere meglio questo autore che ci ha lasciato troppo in fretta, morto suicida il 12 settembre del 2008 (la notizia in un articolo dell’epoca nrd). Un animo probabilmente inquieto, che spiegherebbe – di fatto – il genio febbrile della sua penna, il suo pensiero magistrale e apprezzato a più livelli.
Di carne e di nulla – La critica alle opere postume
La scia di fan dello scrittore americano conta numerosissimi proseliti, molti dei quali non apprezzano affatto la decisione degli eredi di DFW di pubblicare materiale preso a caso dagli scritti privati dell’autore per farne un libro. Foster Wallace, infatti, era famoso per essere un perfezionista che poneva la massima attenzione nella revisione dei propri testi, non accettando limature approssimative. Anche Di carne e di nulla, dunque, rientra appieno in questo filone postumo raffazzonato che, secondo i fan, non sarebbe mai stato avallato da DFW in persona.
A lanciare la provocazione è stato, qualche tempo da, lo scrittore Blake Butler, fan di Foster Wallace, che dalle pagine del magazine Vice ha accusato di manipolazione (fra le varie cose) gli eredi dell’autore, con la seria preoccupazione che questa pesca selvaggia negli scritti di DFW possa, con il tempo, offuscare la sua bravura. L’articolo, inutile dirlo, ha fatto il giro del web in poco tempo e torna ora alla ribalta anche nel nostro paese a seguito dell’uscita de Di carne e di nulla.
Note sullo scrittore David Foster Wallace
Nato ad Ithaca, nello stato di New York, dopo la laurea ottenuta nel 1985 in letteratura inglese e filosofica con specializzazione in logica modale e matematica, si iscrive e frequenta il primo semestre di filosofia ad Harvard. Torna a casa abbandonando la prestigiosa università nel 1989 a seguito del ricovero in una clinica psichiatrica. Il suo romanzo d’esordio è La scopa del sistema del 1987, ispirato alla sua seconda tesi di laurea; nel 1989, invece, esce La ragazza con i capelli strani, una raccolta di racconti considerata come il suo manifesto poetico e stilistico.
Vincitore di numerosi premi, insegnante universitario, “Emile Zola post-millennio”, DFW raggiunge l’apice della fama con il suo secondo romanzo, Infinite Jest, edito nel 1996.
Di carne e di nulla è acquistabile su Ibs.it a 15,30 euro.