Generazione oltre la linea – Prospettiva editrice
Da pochi giorni è stato pubblicato il mio primo romanzo con la Prospettiva editrice, dal titolo Generazione oltre la linea. Una storia fantasociologica che è nata in una notte di molti anni fa, in cui nel sogno vidi nitidamente il volto di un uomo maturo, alto con una mantella, occhi grigio azzurri che mi folgorarono all’istante: occhi severi e dolci al contempo. Orbene, costui sarebbe diventato il fascinoso e ambiguo maestro di vita dell’istituto del pieno sviluppo delle risorse di gioventù: Sir Gabriel.
Siamo nell’anno 2040 e la società è alquanto diversa. La maggior parte dei giovani vive al di fuori del nido familiare, potendo sfruttare ex magazzini e altri locali messia loro disposizione da comuni e privati, e ristrutturati con le proprie mani.
Nella periferia di Sìagora – la metropoli tirrenica dell’Alto Lazio –, diciotto ragazzi, dopo aver scovato la chiave di uno strano manifesto-indovinello, passeranno giorni intensi fra le mura di un casale vicino al mare. Saranno giorni di amore, odio, alleanze; dibattiti sulla società del passato e situazioni a volte grottesche ed esilaranti; frequenti rovesciamenti sentimentali e finanche momenti di travolgente eros.
Punto centrale è anche il folle amore di Dani – l’io narrante – nei confronti dell’altera Laura Ducròs, occhi grandi e grazie morbide; una ragazza dotata di un grande equilibrio che vede già dinanzi a sé un largo viale che la condurrà, un giorno, a divenire un medico affermato.
Non mancheranno dibattiti sugli OGM, una punizione sotto forma di violenza sessuale e ci sarà anche il tempo di imparare a utilizzare dei Kalashnikov, per difendersi da un fantomatico nemico.
Al termine dell’avventura si terrà la rinomata Manifestazione di Sìagora e lidi, ove gruppi giovanili provenienti dall’intera penisola si sfideranno in alcuni sport di squadra.
Qual è l’obiettivo di Gabriel con questa scuola di vita? Fondare un gruppo di anarchici? Sperimentazioni sul cervello umano? Una setta esoterica? Oppure è un signorotto che non ha nulla da fare nella vita?
Tra l’altro, quanto più passano i giorni tanto più prendono consistenza certe voci: alla fine, è presumibile che Gabriel sceglierà i tre migliori allievi per portarli via con sé, nell’attuazione di un progetto per rifondare la società del domani. Seconda diceria, nella scuola si suppone ci sia un eletto, una guida per le generazioni del futuro. Altro elemento portante della storia è l’amore devastante di Dani verso l’altera ed equilibrata Laura Ducròs, una vera e propria malattia, magnetica anche nei confronti degli altri allievi. Nel susseguirsi frenetico dei giorni nell’ossessivo ed elettrostatico casale, l’”io narrante” (Dani) si fidanzerà alla luce del sole con la bella e fragile Monica, e vivrà momenti intensi anche con una nuova amica, Daniela, la “dolce con le palle”, sensuale e molto acuta, il trait d’union fra l’antico e il moderno delle altre due.
Verso la fine dell’avventura nell’Officina, si terrà un importante raduno giovanile, la Manifestazione di Sìagora e lidi, dove numerose comunità provenienti dall’intera penisola si sfideranno in alcuni sport di squadra, dal calciotto alla pallavolo. Tre giorni che tracceranno ricordi che i ragazzi d ella generazione emergente non dimenticheranno mai.
Nell’ultima pagina si svelerà ogni dubbio sugli obiettivi dell’”Istituto del pieno sviluppo delle risorse di gioventù” di Sir Sir Gabriel Alekseij Alexandrov.
Personaggi: Sir Gabriel, Zio Silvano, Dani La Salle (io narrante), Roland Reno, Alessio Di Sauro; Monica Cortez, Laura Ducròs, Daniela Pirri, Vladimiro de Fulviis, Patrizia Lo Giudice, Giulia Gasparri, Eugenio Morrone, Tommaso Todisco, Sandor Kovacs, Felice Gronchi, Valentina Fadda, Raffaella Bove, Pietro Cirillo, Francesca Arciprete, Flavio Appetecchi.
Nel significato del termine “Generazione oltre la linea”, mi riferisco a una generazione talentuosa, irrequieta, né allineata e aggraziata né avvinta come quella attuale: per l’appunto, “oltre la linea” della conformità sociale e della Tradizione. Una generazione che assai presto si è in gran parte allontanata dai nuclei familiari e si ritrova a vivere in ex magazzini o locali ristrutturati con le proprie mani. L’imperativo: andare avanti. Se mi chiedessero come etichettare questa storia, non esiterei a indicare una nuovo vento “new romantic”.