Acid Lethal Fast di Astor Amanti
Questo è lo scenario che ci sia presenta davanti agli occhi nelle prime righe: alle quattro del mattino vengono sottratti da un laboratorio di ricerca 10 cani, 24 conigli e 56 ratti.
In un’altra stanza vengono rinvenuti i corpi massacrati di alcuni ricercatori.
Sono azioni collegate? Chi è l’autore di questa strage? E poi perché in un laboratorio di ricerca, dove ci sono solo cavie, gabbie e strumenti asettici per la ricerca?
Un commissario senza più voglia di lottare viene chiamato a risolvere questo caso. Un uomo muto accusato dell’ omicidio è trattenuto al commissariato e non risponde alle domande. Due donne ambigue ed affascinanti sono disposte a tutto pur di difenderlo e continuare la propria lotta. Cosa manca? Forse assassini senza scrupoli pronti a tutto pur di ottenere ciò che vogliono?
Un libro diverso. Una storia che unisce animalismo, noir e riscatto sociale attraverso un linguaggio cinematografico potente, lucido, feroce: le immagini scorrono davanti agli occhi come fossero impresse su pellicola trasmessa al doppio della velocità normale. Si entra nel libro in apnea e se ne esce allo stesso modo, senza un attimo di respiro, senza capire dove e come ci si è trovati a leggere queste pagine brutali e piene di umanissimo silenzio quando tutto intorno fa un baccano assordante.
È un gioco a carte coperte. Chi nasconde cosa e perché? Chi difende chi e da quanto tempo? Chi mente e per quale ragione? Ventiquattr’ore di indagini senza sosta, senza sonno ed apparentemente senza logica, ci trasportano in un modo sconosciuto, violento ed ingiusto, dove esistono persone capaci di difendere un’etica meravigliosa e necessaria per impedire al mondo di trasformarsi definitivamente in un luogo senza speranza.
Tutto è il contrario di tutto. I cattivi sono così cattivi? E i buoni sono davvero così buoni? Nulla è come appare, nessuno è come sembra, ogni verità verrà svelata pagando un prezzo altissimo.
C’è chi scappa, c’è chi insegue, c’è chi si lascia coinvolgere e trascinare dagli eventi, c’è chi abbandona le proprie concezioni e pregiudizi e compie un salto di fede verso un altro essere umano, c’è chi capisce la vera ragione del tacere, c’è chi santifica la brutalità, c’è chi torna a credere alla possibilità dell’amore, c’è chi impara a lottare, c’è chi addestra futuri e future combattenti e c’è chi scopre qual è il fine ultimo di un laboratorio di ricerca.
Astor Amanti, scrittore che esordisce proprio con questo libro per Edizioni Cosmopolis, non racconta nulla di sé, non si rende visibile; permette invece al suo libro di raccontarci una grande storia umana, dove forse la maggior parte degli umani non animali non fa una grande figura, ma dove comunque vengono tracciati con grande onestà i difetti e le migliori speranze per un mondo futuro che è già arrivato, nel quale già stiamo vivendo e del quale ignoriamo completamente le dinamiche fondamentali.
Ci sono storie che vanno raccontate e questa è una di quelle, e non perché ci rivela qualcosa di sconvolgente che mai abbiamo sospettato esistesse, ma perché la racconta con un linguaggio che è impossibile da dimenticare. È una storia come tante altre? Non proprio. L’autore è come tanti altri? Assolutamente no.
Un libro acido, letale, veloce. Imperdibile.